L’effetto è quello di un viaggio indietro nel tempo, catapultati nell’Ottocento, secolo di grandi trasformazioni culturali, politiche, industriali ed economiche, di moti rivoluzionari che porteranno alla nascita di molti stati moderni, compresi il Regno d’Italia e l’Impero germanico.
Nella storia della società occidentale l’Ottocento è un momento storico di enorme importanza, un arco di tempo in cui la società occidentale produce uno sforzo per superare le rigide strutture sociali che per secoli avevano negato pari dignità e diritti agli individui. Nell’Ottocento inizia la sfida alla ricerca di una forma sempre più giusta di relazioni sociali, di modelli sempre più democratici, di organizzazione del lavoro e della convivenza tra le classi. Un movimento che coinvolge diversi aspetti della civiltà occidentale, dall’economia all’istruzione, dalla politica all’arte.
La danza di società, essendo uno dei frutti più evidenti dell’autorappresentazione della società cittadina, testimonia le tensioni e gli sviluppi generati dal processo di crescita e affermazione della borghesia ottocentesca. Il risultato è un modo di praticare e di intendere la danza che rispecchia la volontà di fare del Ballo il luogo dell’incontro in società, non un luogo qualsiasi ma quello prediletto della vita sociale della città.
A questo si ispira il “Gran Ballo Risorgimentale” che domenica 11 giugno sarà ospitato nelle sale austere del Museo del Risorgimento di Torino, in piazza Carignano. La ricostruzione di un Gran Ballo Ottocentesco, come quelli che i torinesi allestivano per celebrare i momenti significativi del Risorgimento. Un evento organizzato dalla Società di Danza per rendere omaggio alla storia e ai valori fondanti la società torinese, che affondano le radici nella cultura democratica e liberale dell’800. Il Gran Ballo propone la cultura musicale della società italiana ed europea del XIX secolo: nella realizzazione di Quadriglie, Contraddanze, Valzer, Polke e Mazurke si materializza il gioco delle relazioni sociali e delle regole di etichetta su cui si fondava la vita pubblica della società ottocentesca. Ma prende anche vita una forma artistica in cui grazia e precisione si fondono col gusto dell’incontro e del corteggiamento cavalleresco.
Dal 1991, la Società di Danza ha organizzato numerose ricostruzioni di balli ottocenteschi in palazzi storici, teatri e piazze di diverse città italiane ed europee in cui i danzatori indossano rigorosamente costumi d’epoca e le danze sono ricostruite con correttezza. La Società di Danza è presente in 40 città italiane e 12 città europee e svolge un complesso lavoro culturale, focalizzato sullo studio e la divulgazione della danza storica. Pubblica una collana libraria, organizza corsi di formazione per insegnanti, convegni e seminari di studio teorico e pratico; collabora con Istituzioni pubbliche e private, Musei e Università per la realizzazione di progetti inerenti la danza storica.
Domenica 11, su alcune composizioni di Strauss e Verdi decine di danzatori, provenienti da molte ragioni italiane, danzeranno Valzer, Quadriglie, Marce e Mazurche per rivivere lo spirito di slancio sociale che nel 1861 permise la nascita d’Italia.
Per assistere al Gran Ballo è sufficiente accedere al Museo Nazionale del Risorgimento con ingresso ordinario o Tessera Musei. In accoglienza saranno forniti dei badge ai visitatori per poter assistere alla prima (ore 15) o la seconda (ore 16:30) parte del ballo.
INFO PRATICHE
Ingresso: intero € 10,00; ridotto: € 8,00 (gruppi min. 5 persone, > 65 anni, militari); gruppo famiglia: € 18,00 (max 5 persone, max 2 adulti)