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In fondo, in un mondo che cambia alla velocità della luce, che travolge tutto e riscrive regole e abitudini, allora ha un senso pensare che prima o poi, anche il vecchio, caro WC sia destinato a trasformarsi.

Più prima che poi, visto l’arrivo di “Huussi”, che non è il nome di un water montabile dell’Ikea, anche se in realtà rappresenta il nome di una toilette compostante ben conosciuta e apprezzata dal popolo finlandese.

Presentato in anteprima alla 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia sottoforma di mostra, intitolata “Huussi – Imagining the future history of sanitation”, il nuovo WC va oltre la tecnologia – quella che finora era arrivata a proporre il doppio scarico, la tavoletta riscaldata e il bidet elettronico – per concentrarsi sull’addio per sempre alla classica tazza di porcellana bianca, troppo “sprecona” per sperare di sopravvivere.

Secondo alcune stime, gli scarichi dei comuni WC consumerebbero un terzo dell’acqua totale utilizzata dal genere umano, con effetti catastrofici sull’ambiente. Ma c’è di più, perché il trattamento delle acque reflue determina il 3,5% delle emissioni globali di gas serra e l’1,3 di CO2, percentuali che non distano molto dall’impatto nell’ambiente dell’aeronautica civile.

Il futuro, prenda appunti chi deve, pretende di non sprecare niente, nemmeno quella “roba” innominabile, che può tranquillamente essere convertita in calore ed elettricità, o riutilizzata in natura come fertilizzante.

Hussii, progettato dalla designer Arja Renell fa tutto questo: è un WC a compost secco che separa l’urina dalle feci in modo discreto, senza dispersione di odori sgradevoli. Il principio, come accennato, è utilizzato da tempo dagli svedesi, soprattutto nei cottage di campagna, dove i rifiuti sono ricoperti di segatura e trasferiti in un contenitore più grande per essere riciclati in seguito.

Al problema di rivedere da capo il concetto di WC ci aveva già pensato Bill Gates: nel 2018, attraverso la sua Fondazione, aveva finanziato con 400 milioni di dollari un rivoluzionario sistema di riciclo dei rifiuti organici basato su un processo di combustione chimica che non aveva bisogno di acqua e quindi di una rete fognaria.