Galleria fotografica

Con la mostra I Leoni di Venezia, il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio alla straordinaria storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia ripercorrendo i film vincitori delle edizioni del festival più antico al mondo. Ogni mese, con la collaborazione dell’Archivio Storico della Biennale, il Cinema Massimo 3 proietterà due film premiati con il prestigioso Leone d’oro.

Il primo appuntamento è lunedì 3 febbraio alle ore 20:30 al Cinema Massimo con Rashomon (1950), premiato nel 1951, opera del maestro Akira Kurosawa, considerato tra i più grandi cineasti della storia del cinema. A presentare la rassegna e introdurre il film saranno Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema e Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia.

“Come Museo Nazionale del Cinema ci sembrava doveroso omaggiare il festival più antico del mondo e il ruolo fondamentale che ha avuto e ha nel promuovere la settima arte – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema - l’idea di presentare i film vincitori nasce dalla convinzione che, in quanto testimoni esemplari del loro tempo, raccontano l’evoluzione del cinema e del festival che li ha ospitati. Siamo molto grati alla Biennale di Venezia per aver accettato il nostro invito a condividere la sua storia, preziosa in quanto capace di intercettare per tempo le tendenze del futuro e che hanno lasciato tracce importati nel presente”.

“Siamo felici di accogliere la proposta del Museo Nazionale del Cinema nel celebrare la straordinaria avventura dei Leoni d’oro della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, molti dei quali sono pietre miliari della storia del cinema mondiale e dunque del nostro immaginario – dichiara Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia – siamo certi che, anche grazie alla collaborazione del nostro Archivio Storico, il Museo Nazionale del Cinema appronterà una bellissima rassegna, che offrirà, attraverso una rilettura unica, una nuova occasione di riflettere sui classici riconosciuti, e di gettare la giusta luce sui capolavori meno noti”.

Considerato uno dei riconoscimenti cinematografici più prestigiosi al mondo, il Leone d’oro della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ha premiato film che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, grazie alla lungimiranza delle giurie e dei direttori artistici che si sono avvicendati negli anni, e al fatto che la Mostra fa parte della Biennale. Nella sua storia quasi centenaria, il Leone d’oro è diventato qualcosa di più di un premio. È un vero e proprio simbolo di una stagione, e di volta in volta è andato a film che hanno anticipato i tempi o che invece hanno certificato mode, che sono diventate pietre miliari della storia del cinema o che sono oggi poco conosciuti. Innovazione, coraggio e qualità artistica sono tratti distintivi della programmazione della Mostra, che spesso ha contribuito alla nascita dei grandi autori, dando all’universo cinematografico ogni volta un nuovo stimolo e nuovi elementi di riflessione.

Nata nel 1932 da un’idea dell’allora presidente della Biennale Giuseppe Volpi di Misurata, del segretario generale, lo scultore Antonio Maraini, e di Luciano De Feo, direttore dell’Istituto Luce, la Mostra del Cinema di Venezia ha rappresentato il punto di partenza di un interesse e di una ricerca focalizzate sul cinema come linguaggio artistico e, soprattutto, come occasione di incontro e di confronto di registi, produttori, attori, critici e in senso più esteso, di cineasti di tutto il mondo, portatori di una visione unica e determinante.

Il secondo appuntamento del mese è il 17 febbraio alle ore 20:30 al Cinema Massimo 3 con la proiezione di Ordet – La parola (1954) di Carl Theodor Dreyer, pellicola premiata nel 1955 e ispirata all’omonoma opera teatrale del pastore protestante Kaj Munk, resa celebre dalla scena della resurrezione, considerata tra le più emozionanti di sempre.