Intere generazioni di inglesi sono cresciute con l’immagine del furgoncino del lattaio che ogni mattina consegnava il latte davanti alla porta di casa. A rendere caratteristico l’arrivo del latte fresco erano i loro furgoni, tanto brutti quanto simpatici e riconoscibili. Erano i “Morris J-Type”, furgoncini leggeri che a loro derivavano dal primo prototipo, datato 1929 e basato sulla Morris Minor.
“Bigger space, bigger profits”, più spazio più profitti, recitava la pubblicità di allora calcando la mano su una capacità di carico pari a 4300 litri, malgrado l’aspetto da furgone compatto, lungo appena 3,78 metri e largo 1,62. A corredo un pianale basso, ideale per carico e scarico, più due porte posteriori scorrevoli: all’interno, il confort era bandito, con pochi comandi e uno stile spartano ed essenziale.
Non ci volle molto, perché il Morris J-Type finisse per fare da base di partenza per una varietà quasi infinita di utilizzi. Oltre ad entrare con migliaia di esemplari nelle flotte di marchi come John Lewis, Dunlop e Tiffany, diventò una sorta di marchio di fabbrica di artigiani e piccole botteghe: lattai, ma anche panettieri, postini, spazzacamini, idraulici, insieme a grandi magazzini, ambulanze, e ancora snackbar mobile, furgone dei gelati e per finire veicolo pubblicitario, uno dei primi della storia, grazie alle corpose fiancate che ben si prestavano ad accogliere qualsiasi tipo di insegna.
Secondo gli antichi registri della Morris Commercial, costola della “Morris Motors”, fra mercato interno ed estero, del J-Type ne furono venduti svariati milioni di esemplari in 18 Paesi diversi, dall’Australia allo Sri Lanka.
Nel 1961, dopo soli 12 anni di carriera, il glorioso J-Type va in pensione, rimpiazzato nei gusti degli artigiani dal “Leyland Sherpa”, un veicolo commerciale leggero più moderno e aggraziato che avrebbe resistito fino al 1997.
Ma negli occhi dei vecchi inglesi, nulla ha mai potuto sostituire l’immagine tozza e familiare del Morris J-Type, diventato modello per collezionisti e nostalgico pezzo da museo.
Eppure da anni, si scopre in questi settimane, c’era chi tramava per riportare sulle strade di tutto il mondo il glorioso furgone dei lattai inglesi. Una startup di ingegneria inglese, che non a caso ha scelto l’antico nome di “Morris Commercial”, ha annunciato che grazie ai finanziamenti della “Capital for Colleagues”, è ormai prossima la produzione in serie di una copia conforme del vecchio furgone, in tutto e per tutto uguale al passato – anche se leggermente addolcito nei tratti – tranne che per la motorizzazione, rigorosamente elettrica.
Il “Morris JE”, per non tradire la propria storia, avrà una capacità di carico pari a una tonnellata e un’autonomia di oltre 400 km, più che sufficienti per le consegne di giornata. Ma malgrado l’aspetto retrò, le tecnologie di bordo in materia di sicurezza e confort saranno adeguate a gusti e normative attuali: sistema di telecamere per la visione esterna, impianto di infotainment con satellitare, aria condizionata, sedili riscaldabili e/o refrigerati. Secondo quanto dichiarato dalla neo Morris Commercial, migliaia di clienti in tutto il mondo si sono già registrati sul sito per la fase di pre-ordine, disposti ad aspettare fino al prossimo anno, quando i lattai ritroveranno una delle tradizioni a cui sono più legati.