Uno dei film più belli ed evocativi di sempre, un capolavoro assoluto della cinematografia mondiale che ai tempi, nel 1978, venne considerato troppo reazionario e crudo nel raccontare i traumi subiti dai soldati americani di ritorno dal Vietnam. “Il Cacciatore” (The Deer Hunter), pellicola culto oggi studiata nelle scuole di cinema, si guadagna nuovamente l’onore delle sale per tre soli giorni (22, 23 e 24 gennaio), a 45 anni dall’uscita, in una versione restaurata in 4K.
Una lezione di cinema che è valsa la gloria di Michael Cimino, il testardo regista che sembra abbia dovuto lottare aspramente contro le major per poter girare esattamente quel che aveva in mente e che non potrà godere di questa celebrazione postuma: se n’è andato nel 2016, a 77 anni, ritrovato dalla polizia nel letto di casa dopo giorni in cui nessuno riusciva a rintracciarlo.
Un film crudo, con immagini e sequenze che non sono la ricerca spasmodica di “pornografia della violenza”, quanto piuttosto la scelta di non voler togliere nulla all’atrocità della guerra vissuta dalla working class americana e raccontata quando la ferita era ancora calda, tre anni dopo la fine del conflitto in Vietnam. Uno spaccato dell’America rurale, dove gli echi dei disastri del mondo arrivavano ancora dilatati, ed erano tanti i giovani che sceglievano di andare in guerra per difendere il loro piccolo mondo antico, senza sapere che sarebbero diventati carne per pallottole, ingiustizie, sopraffazioni e inutilità come la più grande di tutte: la guerra.
Un film idealmente diviso in tre parti: la prima, che racconta il mondo di tre amici russo-americani che lavorano in un’acciaieria di Clayton, nella popolare Pennsylvania, passando il tempo libero nei boschi a caccia di cervi. Sarà il matrimonio di uno di loro a diventare il momento d’addio con amici e parenti prima di partire per il fronte.
La seconda parte della pellicola racconta la guerra in tutte le sue storture, per concludersi con la terza, il ritorno a casa di uomini che non sono e non saranno mai più gli stessi che erano partiti pieni di orgoglio e patriottismo. Tre atti per riflettere sul dolore causato da tutte le guerre, sulla solitudine di chi resta e di chi parte, sul vuoto lasciato da chi non torna, sulle lacrime di chi torna cambiato per sempre nell’anima e nel corpo. Tre atti indimenticabili che sono la dimostrazione della forza del grande cinema.
Un racconto di formazione e amicizia, un film potente e lucido che mostra la tragedia della guerra del Vietnam pur non essendo etichettabile come film di genere: alle immagini del conflitto Cimino predilige la metafora e lo sguardo sulla quotidianità dei suoi protagonisti e sulle conseguenze sconvolgenti della chiamata alle armi. Di mezzo c’è la leggendaria sequenza della roulette russa, più volte smentita da storici ed esperti e bollata come priva di qualsiasi fondamento.
Molto del successo della pellicola si deve anche al cast stellare, con Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage, John Cazale e Meryl Streep, che inizia con questa interpretazione il lungo percorso di candidature all’Oscar.
Candidato a 9 Oscar, ne vince cinque, compreso quello per miglior film. Nel 1996, Il Cacciatore è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, mentre due anni dopo è entrato al 54esimo posto nella classifica dei 100 miglior film americani di sempre.
LA TRAMA
Mike (Robert De Niro), Nick (Christopher Walken) e Steven (John Savage), sono tre amici con una vita che scorre tranquilla fra il lavoro, le bevute al pub e la caccia ai cervi. Quando Steven sta per sposarsi e gli amici vengono chiamati alle armi per prestare servizio in Vietnam, organizzano una festa che celebri le nozze e l’addio. Solo due di loro riusciranno a tornare indietro dal Vietnam, uno è rimasto nell’inferno di Saigon per rischiare la vita ogni sera in un’assurda roulette russa in cui gli spettatori scommettono su chi si farà saltare la testa prima degli altri.
CAST TECNICO
Regia – Michael Cimino
Soggetto – Michael Cimino, Deric Washburn, Louis Garfinkle, Quinn Redeker
Sceneggiatura – Deric Washburn
Produttore – Berry Spikings, Michael Deeley, Michael Cimino, John Peverall
Produzione – EMI
Fotografia – Vilmos Zsigmond
Montaggio – Peter ZInner
Musiche – Stanley Myers
Scenografia – Ron Hobbs, Kim Swados
CAST ARTISTICO
Robert De Niro – Michael “Mike” Vronsky
Christopher Walken – Nikanor “Nick” Chevatorevich
Meryl Streep – Linda
John Savage – Steven Puskov
John Cazale – Stanley “Stosh”
George Dzundza – John Welsh