Il nome scientifico è “Gynostemma pentaphyllum”, ma in Cina è nota come “Jiaogulan”, letteralmente ‘pianta rampicante’. Cresce in modo spontaneo in Vietnam, Cina, Corea del Sud e Giappone, e da millenni rappresenta uno dei fondamenti della medicina popolare orientale, ma in tempi recenti è arrivata la conferma della scienza, che ha rivelato il forte potere antiossidante e stimolante per il sistema immunitario, oltre alla capacità di tenere a freno il colesterolo cattivo e l’ipertensione.
Ma la Jiaogulan sta vivendo un momento di grande popolarità mondiale perché si dice sia in grado di agire sulla longevità. Non a caso, è conosciuta anche come l’erba dell’immortalità, qualità che l’ha resa una delle erbe più richieste sottoforma di infuso, tisana o integratore.
Nel Jiaogulan, hanno accertato diversi studi, abbondano i gypenosidi, composti che aiutano a regolare l’energia cellulare migliorando gli effetti dello stress. Ma fondamentale è soprattutto l’azione antiossidante, calcolata fino a otto volte superiore a quella del tè verde, e la scienza medica sta rivalutando l’erba dell’immortalità anche nel trattamento del fegato grasso e di disturbi del metabolismo legati all’invecchiamento.
L’unico inconveniente, per chi spera di allungarsi la vita bevendo Jiaogulan, è il sapore amaro, anche se attenuato da un retrogusto dolciastro, molto simile alla liquirizia. Per il resto non presenta particolari problemi di tolleranza, a parte quale raro caso di nausea accompagnata da lievi capogiri. Ma è un’erba sconsigliata in gravidanza, a chi soffre di diabete o assume farmaci per l’ipertensione.