In fondo, ognuno nella vita ha il diritto di trovare il proprio modo per campare: malgrado una laurea in ingegneria, Joey Chestnut, classe 1983 da Fulton, Kentucky, ha scelto di diventare un mangiatore seriale professionista.
“Jaws”, lo squalo, com’è conosciuto nell’ambiente, ha iniziato nel 2005, quando in una gara è riuscito a mandare giù 2,9 kg di asparagi fritti in 11,5 minuti battendo il superfavorito Rich LeFevre. Quel giorno, Joeys ha capito il suo disegno astrale, cosa aveva in mente il destino per lui. Nello stesso anno si iscrive al “Nathan’s Hot Dog Eating Contest” classificandosi terzo, ma poche settimane dopo polverizza il record mondiale mangiando 32,5 panini al formaggio grigliato in 10 minuti netti nel corso dell’Arizona State Fair.
Fra record e indigestioni, Chestnut costruisce una vera carriera che lo trasforma in un personaggio corteggiato tanto dai programmi televisivi quanto dai concorsi per mangiatori seriali che in America vanno come il vento. Negli anni a seguire, Joeys manda giù chili e chili di hot dog, hamburger, ali di pollo fritte, polpette, anelli di cipolla, bistecche, pizze, maccheroni al formaggio e burrito. Celebre anche il suo metodo di allenamento, fatto di digiuni che si alternano a latte, acqua e integratori proteici, così da preservare il fisico e allungare la carriera: “Non mi fermerò finché non avrò raggiunto i 70 anni – ha dichiarato tempo fa - questo sport non si basa sul mangiare. È una questione di grinta e dedizione, e alla fine della giornata mangiare hot dog mette alla prova corpo e mente”.
Quest’anno, a coronare quasi 20 anni di concorsi e altrettanti di “Maalox”, Joey Chestnut ha conquistato il primo posto della “Major League Eating”, una sorta di UEFA che sovrintende gli eventi gastronomici competitivi in tutti i 50 Stati e garantisce diritti e compensi dei professionisti.
Ma proprio Joey Chestnut, più volte definito un “eroe nazionale”, qualche settimana fa è finito nei guai per troppa ingordigia. Questa volta la colpa non era aver dato fondo ad un vassoio di hot dog di troppo, ma piuttosto aver ceduto di fronte alle lusinghe di un’azienda che gli ha proposto di diventare testimonial di una salsiccia vegana. Roba che da queste parti fa sorridere, ma su cui gli americani non scherzano affatto, dividendo in modo netto e intransigente gli onnivori dai vegani.
L’aver detto sì senza pensare alle conseguenze di fronte ad un assegno invitante sta costando assai caro a Chestnut, estromesso d’ufficio dalla Major Leage Eating che in una nota ufficiale ha espresso tutto il proprio rammarico. “Siamo devastati che Joey abbia scelto di rappresentare un brand rivale che vende hot-dog a base vegetale anziché competere di nuovo nella nostra gara. È una regola aurea delle nostre gare quella di non rappresentare un brand rivale. Immaginate se Michael Jordan dicesse alla Nike: mi piace essere il vostro volto ma voglio anche rappresentare Adidas”.
Così, per la prima volta dopo quasi vent’anni, il prossimo 4 luglio Chestnut non sarà in prima fila nell’appuntamento più storico e sacro d’America: il “Nathans Famous International Hot Dog Eating Contest”, evento clou delle celebrazioni per l’Indipendence Day di Coney Island, la penisola a sud di Manhattan, organizzato senza sosta dal 1916.
Ma qualche spiraglio di vedere ancora le mandibole di Joey in azione c’è, come lascia intendere la federazione: “Chestnut è un eroe americano, e non desideriamo altro che vederlo tornare in una delle gare che ha dominato per anni”. La via d’uscita è stracciare il contratto e più che altro all’assegno, accontentandosi dei 200mila dollari garantiti dalla gara di Coney Island, a fronte di un rinnovo del contratto per quattro anni dal valore di 1,2 milioni di dollari.