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Brutte notizie: abbiamo perso un sacco di tempo utile. Secondo la scienza, le tre ore di attesa prima di fare il bagno, tormentone di qualsiasi mamma al mare, non aveva alcun senso. E non lo dice un bagnino qualsiasi, ma un’autorevole ricerca pubblicata sull’International Journal of Aquatic Research and Education, secondo cui non si registrano – intorno al mondo – casi di congestione fatale di qualcuno che aveva mangiato e fatto il bagno senza aspettare tre ore. La verità è che il processo digestivo cambia molto in base a quantità e qualità del cibo mandato giù a pranzo: una cofana di lasagne condite come iddio comanda richiede più tempo di un’insalata verde. Non serve la scienza per capirlo. E in più, un conto è sguazzare a riva, un altro concedersi una salutare nuotata fino al largo a ritorno.

La leggenda del divieto di ore imposto dalle mamme ha comunque un fondo di verità, poiché durante la digestione il corpo indirizza verso stomaco e apparato digerente una maggiore quantità di sangue, togliendone ai muscoli e al cuore, che se messi in funzione possono toglierne alla digestione bloccandola. È lo stesso motivo per cui gli atleti fanno esercizi fisici ben lontani dai pasti, così come preferiscono pranzare o cenare con molto anticipo oppure al termine di un incontro o una partita.

Ogni anno, i morti per annegamento causato da blocco intestinale sono parecchi, ma secondo la scienza, l’intervallo di attesa fra il pranzo ed il bagno può variare da 30 minuti e due ore, tempo sufficiente per scongiurare un blocco della digestione che può portare ad una pericolosa perdita di conoscenza in acqua, con tutto quello che comporta.

Secondo alcuni esperti, assai più pericoloso può risultare tuffarsi in acque fredde quando il corpo ha accumulato parecchio calore: non sono rari di casi di shock termico con calo improvviso della pressione, sincope, vertigini e vomito. E questo, attenzione, vale a qualsiasi età: l’ingresso in mare graduale, lasciando che il corpo si abitui alla temperatura, risparmia possibili problemi assai gravi.