Sì, Bravo, Boss, Boxer, Grillo. Sono i nomi di una famiglia di ciclomotori prodotti dalla “Piaggio” dalla fine degli anni Settanta, entrati direttamente nella storia del costume italiano per aver accompagnato il tempo libero di ben più di una generazione.
Ormai sostituiti ormai da mezzi di mobilità urbana più pratici, i “cinquantini” sono scomparsi dalle strade per fare capolino in musei, collezioni private e qualche evento rivocativo. Ma è curioso che a tirar fuori una e-bike dannatamente somigliante ad un “Sì della Piaggio ci abbia pensato un’azienda di San Diego, in California.
La “Juiced Bikes”, uno dei primi marchi a credere nelle possibilità delle bici elettriche sul mercato statunitense, ci aveva già provato quattro anni fa con lo “Scorpion”, una e-bike che sembra la copia aggiornata di un ciclomotore anni Ottanta. Anche la nuova versione, lo “Scorpion X2”, non delude la linea “vintage” che ha conquistato gli americani e non solo. A migliorare sono la rigidità del telaio, la comparsa di un portapacchi posteriore il sellino allungato per ospitare un passeggero, come si faceva anche ai tempi di Ciao e Sì, anche se era vietato.
Lo Scorpion X2, che oltre ai percorsi cittadini non disdegna l’off-road, è equipaggiato con motore Bafang da 1.000 watt che “spinge” ufficialmente fino a 32 km/h, massimo previsto in Europa per questo genere di veicoli, mentre la batteria rimovibile trova posto nella parte obliqua del telaio e assicura 88,5 km con il massimo della carica.
Scorpion è dotato di doppi ammortizzatori posteriori, cerchi in alluminio da 20”, pneumatici tassellati e freni a disco idraulici a doppio pistone. Fra gli equipaggiamenti il faro Led da 2.000 lumen che assicura grande visibilità anche fra i boschi.