“La bella estate” fa parte dell’omonima trilogia di romanzi di Cesare Pavese, pubblicati da Einaudi nel 1949, che valgono allo scrittore langarolo il “Premio Strega”. Tema comune dei tre romanzi è il delicato momento di passaggio dall’adolescenza alla maturità, e Ginia, la protagonista de “La bella estate”, si è appena trasferita a Torino dalla campagna con il sogno di incontrare l’amore della vita nella grande città.
Al romanzo di Pavese, la regista Laura Lucchetti ha scelto di ispirarsi per raccontare una storia di formazione, affidandosi a Yile Yara Vianello e Deva Cassel, modella e figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, al suo debutto cinematografico nel ruolo di Amelia. Il fulcro della vicenda è il rapporto fra le due giovani, di cui una è più grande, bella e disinibita dell’altra, sullo sfondo della ricostruzione di un periodo che già la penna di Pavese aveva tratteggiato mirabilmente, ricostruito attraversi ambienti, costumi e abiti d’epoca che rendono il tutto un affascinante affresco della Torino d’altri tempi.
Una pellicola costruita sull’intimità di sguardi, pelle che vibra e corpi stesi sui divani di Guido (Alessandro Piavani), il pittore che usa il proprio atelier più per sedurre giovani donne che per amore dell’arte.
Una storia che lo stesso Pavese era riuscito a contenere sul filo pericoloso dell’omosessualità, in un periodo come quello del Fascismo in cui affrontare certi argomenti non era affatto prudente. Il rapporto fra Amelia e Ginia non scade mai nella sessualità, si limita ad ammiccamenti, mezze frasi, sguardi e allusioni a cui ogni spettatore può aggiungere il resto a piacimento.
Cesare Pavese parlando del romanzo “La bella estate” lo descrive come la storia di “una verginità che si difende”. Nel film forse ora èdivenuta è la storia di una “verginità che si trasforma”.
È la storia di un corpo, quello di Ginia, che cresce, desidera, vuole esser visto e amato. La storia di qualsiasi donna che entra nell’etàadulta, in qualsiasi epoca in qualsiasi luogo.
Il meraviglioso sguardo “femminile” di Pavese sul mondo, sui desideri, sull’amore e sugli uomini è il punto di partenza dell’adattamentocinematografico. Un salto fatto con amore e terrore.
“Il romanzo di Pavese, scritto circa ottantacinque anni fa, mi ha parlato alla prima lettura. Mi è sembrato subito cosi universale, cosi moderno – ha commentato l regia, Laura Lucchetti - Ginia, una giovane donnache cerca sé stessa, nel timore di non essere all’altezza e di nonpoter sperimentare con la propria sessualità incontra un’altra giovane donna, Amelia, che la conduce in un mondo nuovo, pieno di tentazioni, falsi sogni e fragilità. La trascina in un mondo bohémien, libero, sfacciato, senza troppi pregiudizi: il mondo dell’arte, dellarappresentazione. Perché il film è anche un film sulla rappresentazione, sul desiderio di esser visti con gli occhi di un altro, di essere dipinti, ritratti, immortalati e quindi esistere. Ginia insegue questa illusione negli Anni Trenta così come una ragazza oggi desidera avere la propria foto, il proprio ritratto sui social, ed esser ammirata, ricevere approvazione ed essere finalmente qualcuno”.
LA TRAMA
Torino, 1938. A Ginia, che si è appena trasferita in città dallacampagna, il futuro sembra offrire infinite possibilità. Come tutte leragazze della sua età vorrebbe innamorarsi, e trova il suo uomo in ungiovane pittore. A condurla alla scoperta degli ambienti artistici dellaTorino bohémien è Amelia: poco più grande, sensuale e provocante, èdiversa da tutte le persone che abbia conosciuto in vita sua, e pronta ascuotere le sue certezze. Divisa tra il senso del dovere e la scoperta diun desiderio che la confonde, Ginia è travolta da emozioni a cui non osa dare un nome. Durante la sua “bella estate” si arrende finalmente ai propri sentimenti, celebrando il coraggio di essere sé stessa.
CAST TECNICO
Regia - Laura Luchetti
Sceneggiatura - Laura Luchetti (liberamente tratta dall’omonimoromanzo di Cesare Pavese)
Montaggio - Simona Paggi
Fotografia - Diego Romero Suarez Llanos
Musiche originali - Francesco Cerasi (edizioni Curci)
Scenografia - Giancarlo Muselli
Arredamento - Marco Martucci
costumi - Maria Cristina La Parola
Hair & makeup - Katia Lentini, Pablo Cabello
Casting - Florinda Martucciello, Federico Mutti
Suono in presa diretta - Vito Martinelli
Produttori - Giovanni Pompili e Luca Legnani
Produttori associati - Giovanna Foglia, Daniele Gentili, AndreaOcchipinti
Produzione - Kino Produzioni con Rai Cinema e 9.99 Films, in collaborazione con Lucky Red, True Colours e Tapelessfilm, con il supporto di MEDIA, MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
Sviluppato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Film TV Development Fund, con il contributo del POR FESRPiemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund"
Distribuzione - Lucky Red
Durata - 111’
INTERPRETI E PERSONAGGI
Yile Yara Vianello - Ginia
Deva Cassel - Amelia
Nicolas Maupas - Severino
Alessandro Piavani - Guido
Adrien Dewitte - Rodrigues
Cosima Centurioni - Rosa
Gabriele Graham Gasco - Massimo
e con Anna Bellato - signora Gemma
e con Andrea Bosca - dottor Andrea