Un “laboratorio dell’eccellenza”. Così Elisabetta Sgarbi ha definito “La Milanesiana”, una rassegna che dal 2000 ama spaziare letteratura, musica, cinema, scienza, arte. Filosofia, diritto, economia e sport. Un progetto che mescola saperi diversi, da qualche anno esportato in città diverse da Milano, dov’è nata.
Per la prima volta nella sua storia, La Milanesiana sbarca alla Reggia di Venaria per sottolineare l’inaugurazione delle mostre “Ezio Gribaudo. Poesia della materia” e “Joe Endoro”, impreziositi da una lectio magistralis serale di Vittorio Sgarbi.
La mostra dedicata a Ezio Gribaudo, dal 22 giugno al 24 settembre, arriva ad una anno dalla morte dell’artista ed editore piemontese. “A un anno dalla scomparsa, ho accolto un desiderio di sua figlia Paola, desiderio che era anche mio, di dedicargli una mostra nella cornice più sontuosa: le sale della Reggia di Venaria. La classicità delle sale renderà ancora più evidente l’estro, l’ironia, le forme di Ezio. Una mostra che giocherà con la serietà della Venaria”, ha dichiarato Elisabetta Sgarbi.
Nello steso periodo, dal 22 giugno al 24 settembre, la Corte d’onore della Reggia ospiterà la mostra “Jo Endoro,” inaugurata sempre il 22 giugno alle ore 20.00 alla presenza dell’artista, di Vittorio Sgarbi e sua sorella Elisabetta.
Jo Endoro nasce come scultore, ispirandosi alle forme neoclassiche delCanova, reinterpretate attraverso l'uso di tecniche innovative. Vecchio e nuovo, presente e passato si incontrano anche nelle sue opere più recenti, dove la sensibilità pop fa i conti con l’elemento classico.
“Jo Endoro si esercita in pittura e scultura per rigenerare teste e torsiantichi, rielaborando le immagini classiche su superfici logorate, nelcaso delle pitture, o con articolazioni dell’avambraccio e della manocompressi in parallelepipedi che ne accentuano il valore iconico, nelcaso delle sculture. Endoro sa che la dimensione monumentale èpreclusa al nostro tempo – commenta Vittorio Sgarbi - non ci è datorappresentare eroi, e neppure esaltare la compiutezza della forma. Siamo anche noi perduti. La storia degli uomini e della loro immaginesembra conclusa, e noi costretti ad agitarci nel vuoto di un dopo storia. Anche i frammenti di Endoro appaiono sottovuoto come per salvarsi dalrischio di un’ulteriore consunzione”.
È Vittorio Sgarbi a chiudere chiude la serata de La Milanesiana allaReggia di Venaria. Alle ore 21 nella Cappella di Sant'Uberto, una lectio in cui seguirà la traccia del suo ultimo libro “Scoperte e rivelazioni”,raccontando le opere d'arte scoperte nella sua carriera.
Musei, palazzi, case d’aste e pievi di provincia sono il terreno di questacaccia al tesoro che Sgarbi conduce in prima persona, percorrendo chilometri attraverso l’Italia, osservando le opere dal vivo, studiando icataloghi.