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Sappiamo tutti che ci sono molti modi di piangere: un pianto può essere disperato, convulso, irrefrenabile, implorante, forzato, di felicità, gioia, tristezza, frustrazione, rabbia e via così. Quello che ci mancava era scoprire che le lacrime sono diverse, proprio in base al motivo che le ha scatenate.

Scientificamente, una lacrima è una secrezione liquida di ghiandole il cui compito è garantire sempre l’umidità al bulbo oculare e proteggerlo da agenti esterni come virus, funghi e batteri. Composte da tre strati (mucoso, acquoso e lipidico), nella cultura occidentale le lacrime sono collegate a sentimenti di tristezza e dolore, quando in realtà il loro scopo è fondamentale per il corretto funzionamento dell’apparato visivo. Uno studio americano, ha stimato che ogni persona produce in media dai 60 ai 110 litri di lacrime all’anno, che significa fra 5000 e 9000 litri nel corso della vita.

A mettere ordine alle lacrime ci ha pensato la “Cleveland Eye-Clinic”, uno dei più celebri centri specializzati negli studi sugli occhi, che ha classificato in tre diverse categorie le principali lacrime prodotte dal corpo umano come reazione a qualcosa.

Le più comuni sono le lacrime basali, quelle prodotte in continuazione dagli occhi per proteggerli dalla disidratazione: contengono tre strati separati rivestono l’occhio e forniscono nutrienti alle sue strutture esterne. Si passa poi alle lacrime emotive, quelle scatenate da intense emozioni positive o negative: analizzandole, gli scienziati hanno rinvenuto tracce delle sostanze chimiche che provocano lo stress, ipotizzando che il pianto è una forma di sollievo dalla tensione, mentre secondo altri studi piangere stimolerebbe la produzione di endorfine, sostanza chimica del benessere prodotta dal cervello. Per finire con le lacrime riflesse, quelle prodotte come risposta a stimoli irritanti, come la polvere o i celebri vapori della cipolla: queste sono composte prevalentemente da acqua.

Su questi concetti si è basato, il lavoro della fotografa Rose-Lynn Fisher, che nel 2016 ha iniziato un profondo lavoro di ricerca sulle gocce prodotte dal corpo umano confluito nel progetto “Topography of Tears” (Topografia delle lacrime). Oltre 100 diversi campioni di lacrime di volontari (compresa sé stessa e un neonato) colti in differenti momenti della loro esistenza, sono stati osservati al microscopio ottico e fotografati, dimostrando la verità della teoria scientifica: le lacrime sono diverse, e cambiano in base al motivo scatenante.

Il sale che compone le lacrime dei tre tipi individuati dalla scienza, asciugandosi assume forme geometriche diverse fra loro. “Ci sono così tante variabili: c’è la chimica, la viscosità, l’impostazione, il tasso di evaporazione e le impostazioni del microscopio”, ha confidato l’autrice.