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Per i maschi spagnoli allergici alle faccende di casa si prospettano tempi duri. Il governo ha annunciato che è al lavoro per creare un’app che consenta di suddividere equamente fra uomini e donne le incombenze casalinghe.

A svelare la novità è stata Ángela Rodríguez, segretaria di Stato all’Uguaglianza, intervenendo al comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione delle discriminazione contro le donne, riunito a Ginevra. “Stiamo mettendo a punto un’app che consentirà di registrare le faccende domestiche che spettano ai diversi membri della famiglia, per evidenziare quante ore di lavoro ogni donna trascorre occupandosi delle faccende domestiche”. Un’iniziativa che rientra in una delle promesse elettorali del governo di Pedro Sánchez, che nel 2018 aveva assicurato un piano di “corresponsabilità”, promettendo di concentrarsi sulle questioni di genere.

L’obiettivo è fare luce sull’enorme carico che pesa sulle spalle delle donne spagnole, questione che ha un peso specifico notevole nella società iberica, con evidenti differenze di compiti e responsabilità. Differenze che sempre di più sfociano in controversie legali, come quella del tribunale di Cantabria, che nel 2017 ha condannato un uomo a pagare all’ex moglie 23mila euro per i lavori domestici svolti nei sei anni del matrimonio. Condanna che si è ripetuta lo scorso gennaio, quando la corte civile di Malaga ha deciso di valutare in 204mila euro l’indennizzo per lavori di casa dovuto ad una ex moglie dopo 25 anni di matrimonio.

Così, a fronte di un investimento pari a 211mila euro per la realizzazione, l’app non solo permetterà di dividere le necessità quotidiane fra donne e uomini, compresi figli, coinquilini o compagni, ma anche di accendere i riflettori sulle mansioni “invisibili”, tenute in scarsa considerazione e in realtà fondamentali nel funzionamento di una casa. Ad esempio, per andare sul pratico, pulire e riordinare una cucina è possibile in poco più di un quarto d’ora, a patto che qualcuno si sia ricordato di comprare i detersivi adatti. Ma a chi tocca questo compito? “Questi carichi mentali, ricadono quasi sempre sulle donne, come dicono i sondaggi - ha aggiunto la ministra - e tutti coloro che si sentiranno offesi dall’app, faranno meglio a rimboccarsi le maniche e iniziare a fare la loro parte in casa”.

ll sondaggio a cui si riferisce la Rodríguez è quello realizzato lo scorso anno dall’istituto di statistica spagnolo, che ha svelato una realtà assai diffusa nelle case spagnole: al 45,9% delle donne spettano la maggior parte dei lavori domestici, a fronte del misero 14,7% degli uomini. E in Italia? Secondo le ultime stime, la percentuale che ricade sulle donne è pari al 65% dei lavori.