Malgrado l’unità di misura dei diamanti sia il carato, è difficile stabilire il valore in denaro contante: purezza, colore e taglio incidono non poco nella valutazione.
La questione si fa ancora più complicata se è necessario dare un valore al diamante trovato in questi giorni nelle miniere di Karowe, nel nord-est del Botswana, Paese africano da cui provengono un gran numero di pietre preziose.
Le prime immagini della pietra, diffuse dalla “Lucara Diamond Corp”, una società mineraria canadese, sono sufficienti a dare l’idea dell’importanza della scoperta, resa possibile dalla tecnologia a raggi X Mega Diamond Recovery: un diamante grande come una mano e pesante quasi mezzo kg, valutato in 2.492 carati, che rappresenta uno dei più grandi mai ritrovati finora, al momento secondo solo al leggendario “Cullinan” da 3.100 carati, estratto nel 1905 in Sudafrica e diventato parte della corona britannica.
Tornando alla valutazione, l’azienda specifica che non è ancora possibile stimare una cifra attendibile, anche se a titolo di esempio, qualche anno fa un diamante da 555 carati è stato venduto per 5 milioni di euro.
Il diamante, a cui manca ancora anche un nome, sarà consegnato a Mokgweetsi Masisi, presidente del Botswana da William Lamb, Ceo di Lucara: “Il Botswana è uno dei maggiori produttori mondiali di diamanti, che costituiscono la sua principale fonte di reddito. I proventi dei diamanti portano al Botswana considerevoli benefici socioeconomici, finanziando settori essenziali come l'istruzione e la sanità”.
La Lucara Diamond non è nuova a ritrovamenti di pietre di grandi dimensioni, tra cui spiccano il “Sewelo”, un diamante da 1.758 carati, e il “Lesedi La Rona”, da 1.109.