Che cos’è “l’America”? Che aspetto ha? Cosa la distingue? Cosa significa “America” e per chi? Per offrire possibili risposte a queste domande, è in uscita nelle librerie “Magnum America” (472 pagg, 600 foto colori e b/n, 99 euro, ed. Contrasto), un’ambiziosa pubblicazione che non cerca di presentare un’esaustiva storia fotografica degli Stati Uniti, ma si avvale dei reportage dell’archivio di Magnum Photos per delineare un ritratto visuale avvincente degli Stati Uniti del passato e del presente.
Sin dalla fondazione dell’agenzia, i fotografi di Magnum, come scrive la curatrice Laura Wexler nell’introduzione al volume, volevano “mostrare ciò che osservavano, e non ciò che veniva commissionato loro da editori i cui interessi si basavano su ricerche di mercato. Le fotografie di questo libro riflettono le scoperte che hanno fatto lungo il percorso”.
Il libro è organizzato in capitoli suddivisi per decenni. Si parte dagli anni Quaranta, quando nel dopoguerra viene fondata Magnum Photos: da lì in poi la fotografia e l’impero americano si sviluppano insieme. Si arriva poi fino ai nostri giorni, a un passo da nuove elezioni presidenziali, con l’America che si trova ancora una volta a un crocevia della sua storia.
Le fotografie di Magnum sono la testimonianza visiva di alcuni dei miti più duraturi degli USA, miti che ne hanno segnato la traiettoria nel corso del XXI secolo. Ogni sezione attraversa ottant’anni di storia, mostrando i momenti che identificano quegli anni, con lo sguardo e il linguaggio specifico, volta per volta, di un fotografo dell’agenzia. Presenti anche i reportage collettivi, che offrono un focus più approfondito su un importante evento storico – le lotte per i diritti civili, l’undici settembre, il terrorismo – e infine, servizi individuali di ampio respiro, in cui gli autori hanno seguito per mesi o anni una vicenda sviscerandone le problematiche e i protagonisti.
Presentando storia e immagini dei cinquanta Stati americani, Magnum America invita a considerare il concetto di “America come impero” – con le sue avventure e disavventure militari e politiche verso l’estero, tra cui il Vietnam, l’Iraq e l’Afghanistan – nonché il soft power e l’immagine che gli Stati Uniti hanno dato di sé nella cultura popolare.
La selezione fotografica è accompagnata da testi e commenti di vari autori – tra cui la curatrice Laura Wexler e gli studiosi Werner Sollors, Philip Deloria, Alexandra Juhasz, Matthew Frye Jacobson – che, con uno sguardo particolare sulle minoranze culturali e gli studi di genere, permettono di comprendere la storia degli Stati Uniti attraverso la sensibilità e la perspicacia che caratterizzano gli autori di una delle agenzie fotografiche più importanti al mondo.