“Cara mamma, tutto va bene, “il cibo finora è stato buono, a parte in piatto che abbiamo gettato a mare. Il tuo amato figlio Malcom, da qualche parte nel mare. Nel caso questa bottiglia fosse ritrovata, prego chi la trova di consegnare la lettera a mia mamma”. Sono le toccanti parole che chiudono un messaggio in bottiglia che ha vagato in mare per oltre un secolo, riemerso pochi giorni fa sulla spiaggia di Esperance, nell’Australia occidentale.
Il “message in a bottle” era stato scritto il 15 agosto 1916 da Malcom Alexander Neville, 28 anni, arruolato nelle file dell’Anzac (Australian and New Zealand Army Corps) durante la Prima Guerra Mondiale.
A ritrovarlo per caso sulla spiaggia è stata Debra Brown, attivista ambientale che insieme ad altri volontari stava ripulendo la spiaggia dai rifiuti dopo il passaggio di un ciclone. Colpita dal contenuto della bottiglia che per 109 anni ha resistito in mare attraversando mari, oceani e tempeste, la signora Brown si è messa alla ricerca della famiglia del soldato Malcom iniziando dal sito dell’Australian War Memorial, scoprendo ad Alice Springs l’indirizzo di Herbie Neville, pronipote del militare.
Secondo quanto è riuscita a ricostruire, Malcom Alexander Neville si era imbarcato con destinazione Regno Unito a bordo della “HMT Barralt”, un’ex nave passeggeri della “Blue Anchor Line” durante la Grande Guerra utilizzata per il trasporto truppe, affondata da un siluro tedesco nel 1917 nel Canale della Manica. Sei settimane dopo, nel dicembre del 1916, Malcom viene inviato in Francia unendosi al 48° battaglione fanteria. Nel corso della battaglia di Bullecourt, Malcom perde la vita insieme ad altri 3.300 militari australiani. Il suo corpo riposa in un cimitero militare di Londra, ma in qualche modo il suo messaggio ha ritrovato la strada di casa.








