Mercoledì 17 gennaio alle ore 18, il MAO (Museo di Arte Orientale di Torino), ospita l’incontro con l’artista nepalese Tsherin Sherpa in dialogo con Davide Quadrio, direttore del museo, per una riflessione sulla relazione fra il ricco patrimonio culturale della regione himalayana e una rilettura in chiave contemporanea.
L’evento, parte del programma #MAOtempopresente, che utilizza l'arte contemporanea come medium e motore di interpretazione e valorizzazione del patrimonio museale, sarà anche l’occasione per annunciare al pubblico il programma di riallestimento della galleria della regione himalayana che sarà avviato dal 22 gennaio e proseguirà per tutto l’anno con una serie di incontri ed eventi di approfondimento. Il riallestimento coinvolgerà inizialmente la sezione dedicata alle prestigiose thang-ka tibetane appartenenti alle collezioni permanenti del museo prevedendo, in particolare, un delicato lavoro di preparazione, consolidamento e restauro a cura del Centro di Conservazione e Restauro di Venaria in collaborazione con esperti restauratori e storici dell’arte himalayana. La conversazione sarà in lingua inglese con traduzione del moderatore. Ingresso libero.
Il riallestimento
La Galleria della regione Himalayana del MAO ospita opere particolarmente importanti datate dal XII al XVIII secolo, tra cui sculture, strumenti rituali, dipinti a tempera e copertine lignee di testi sacri intagliate e dipinte. Il progetto di riallestimento prevede un display aggiornato delle opere che consenta una loro maggiore valorizzazione e conservazione attraverso l’inserimento di nuovi supporti, un progetto di illuminotecnica aggiornato, un rinnovamento della veste grafica degli apparati didascalici e l’aggiunta di ulteriori pannelli informativi. Nelle prime due sale saranno esposte circa 20 thang-ka organizzate in due nuclei tematici, il primo dedicato ai maestri tibetani, alle cosmologie e ai mandala e il secondo a soggetti tantrici.
Un altro focus particolare sarà poi dedicato al monastero di Densatil, con un intervento di rivisitazione dell'allestimento degli oggetti provenienti da uno dei luoghi più celebri e artisticamente rilevanti dell’intero arco himalayano. Con la collaborazione di alcuni artisti e studi grafici attraverso supporti grafici e video s’intende mappare all’interno del contesto originale del monastero i reperti oggi conservati al MAO fornendo approfondimenti sulla travagliata storia del monastero. Il lavoro di studio e mappatura si avvale tra le diverse collaborazioni anche del dialogo con l’Asia Society Museum di New York che recentemente ha prodotto il video The Golden Vision of Densatil.
Antico e contemporaneo
Come per i progetti Declinazioni contemporanee e Contemporary Monogatari, anche nel riallestimento della galleria himalayana si è scelto di mettere in relazione le opere delle collezioni permanenti con opere contemporanee, per riannodare i fili di un dialogo lungo secoli.
All’interno della galleria della regione himalayana, due lavori di Tsherin Sherpa, Luxation 2 (2016) e The Tak (2022), sono stati accostati agli oggetti antichi delle collezioni permanenti. Una giustapposizione che propone un’inattesa versione in chiave contemporanea delle tradizioni e mitologie ancestrali nepalesi.
Tsherin Sherpa vive e lavora tra la California e il Nepal. Dall’età di dodici studia la pittura thangka tradizionale tibetana con il padre, il maestro Urgen Dorje. Nel 1998 emigra in California, dove insegna questo stile in vari centri buddhisti e inizia a esporre il suo lavoro in USA, Europa e Asia. Tsherin Sherpa ha rappresentato il Nepal alla 59a Biennale di Venezia nel 2022 con la mostra personale Tales of Muted Spirits - Dispersed Threads - Twisted Shangri-La.