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C’è una frase assai conosciuta fra i maratoneti: “Se vuoi sapere come sarai tra 10 anni, guardati allo specchio dopo averne corso una”. Perché la gara principe di chi non usa altro che le proprie gambe per coprire nel minor tempo possibile 42 km e 195 metri è per cominciare una sfida con sé stessi. Una prova che va preparata e pianificata con cura, sottoponendosi ad allenamenti crescenti per durata e sforzo e soprattutto prestando grande attenzione all’alimentazione prima e durante la gara.

Ecco, proprio questa è la particolarità che rende unica la “Marathon des Châteaux du Médoc”, corsa giunta alla 37esima edizione in programma domani, 2 settembre, a Pauillac. Una zona nel cuore della Francia, a metà strada fra Bordeaux e l’Oceano Atalantico, considerata un vero paradiso dell’enoturismo, con circa 60 maison incluse nel prestigioso “Grand Crus Classés”, la classifica ufficiale dei vini di Bordeaux nata nel 1855, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi.

Pauillac, una sorta di capitale della viticoltura, ogni anno diventa il punto d’arrivo per migliaia di persone da tutto il mondo, attirate da una maratona sui generis che ogni anno ha un tema diverso in cui oltre a correre attraverso paesaggi da sogno, sono previste soste irrinunciabili. Ad attendere i concorrenti non ci sono barrette e integratori, ma ostriche, foie gras, calici di vino, carne alla brace e specialità della zona.

Una corsa colorata e festosa, in cui chi partecipa è libero di vestirsi e truccarsi come gli pare, trasformando il passaggio dei concorrenti in una sorta di sfilata carnevalesca che alterna gruppi di Puffi, legionari romani, supereroi e personaggi dei fumetti. Ma comunque una gara sportiva, in cui il 90% dei partecipanti arriva al traguardo entro le 6 ore, malgrado le mangiate, con il vincitore che in genere riesce a completare il percorso in due ore e mezza, probabilmente resistendo ai richiami delle prelibatezze disseminate lungo il percorso.

Quest’anno, record assoluto, sono attesi 10mila partecipanti, pronti ad affrontare tanto i 42 km canonici che partono e arrivano a Pauillac dopo aver attraversato villaggi suggestivi e filari di vino, concedendosi soste rigeneratrici in 23 stand dedicati alle specialità regionali. Una festa insomma, che in quanto tale prevede ogni anno una serie di eventi a corollario della gara in cui non mancano grandi mangiate, musica e balli.

La storia della maratona più curiosa che ci sia è raccontata nei dettagli sulle pagine di “La fabuleuse aventure du maraton de châteaux du Médoc”, un libro di Hubert Rocher, uno degli ideatori della gara, che racconta la nascita, ispirata direttamente dalla celebre maratona di New York. “All’inizio nessuno ci prendeva sul serio”, ammette Rocher ricordando i 450 coraggiosi partecipanti della prima edizione, nel 1985, diventati 750 l’anno successivo e cresciuti di anno in anno, fino a toccare gli 11.500 del 30esimo anniversario. All’inizio, come tutte le maratone, ai bordi del percorso i concorrenti potevano afferrare borracce, bottigliette e spugne imbevute d’acqua, poi pian piano, la gente ha iniziato ad allestire davanti a casa banchetti in cui offrivano agli atleti piatti fatti in casa e bicchieri di buon vino.