Galleria fotografica

All’inizio della sua storia non si chiamava “MAUTO”, come adesso, contrazione di Museo dell’Automobile. Era il 1933, altri tempi: l’anno del titolo mondiale dei massimi conquistato da Primo Carnera, della vittoria di Alfredo Binda al Giro d’Italia, di “King Kong”, il primo film zeppo d’effetti speciali che inaugura una nuova era.

Novant’anni dopo, come un “vecchietto” in piena forma, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile soffia sulle 90 candeline con un fitto programma di eventi che si apre con l’inaugurazione della mostra Una storia al futuro”: dal 15 giugno all’8 ottobre, un’esposizione ripercorre le tappe salienti dello sviluppo del Museo attraverso lo spirito visionario dei protagonisti – progettisti, imprenditori e giornalisti – che ne hanno determinato la nascita. Poi, dal 15 al 23 luglio una rassegna diffusa nei luoghi simbolo della città racconta l’automobile. Talk, proiezioni, laboratori didattici ed esposizioni arricchiscono di punti di vista un percorso celebrativo che raggiunge il suo clou il 19 luglio con laMillemiglia delle idee, una maratona di incontri, testimonianze e proposte sulla storia e sul futuro dell’automobile, sul museo come luogo di memoria e laboratorio di sperimentazione. A seguire una parata di vetture d’epoca, aperta da quelle più preziose della collezione del MAUTO e organizzata in collaborazione con ACI Torino, attraverso le vie del centro cittadino da Piazza San Carlo fino alla sede di Corso Unità d’Italia dove i festeggiamenti si chiudono con un concerto dei solisti del Regio Ensemble.

Un grande festa concepita per essere condivisa: dalle istituzioni culturali torinesi alle strutture turistiche e ricettive, dai protagonisti della storia passata ai visitatori che ogni anno sempre più numerosi frequentano le sale del Museo e ai quali è dedicato il fine settimana a ingresso gratuito del 22 e 23 luglio.

LA STORIA

Durante il congresso dell’Automobile Club di Torino, viene lanciata da Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia un’idea per celebrare per i “veterani dell’automobile”, coloro che potevano vantare almeno 25 anni di patente. Nel luglio del 1933 la Città di Torino, con l’approvazione diretta di Mussolini, dà il via libera al Museo, affidando l’operazione a Carlo Biscaretti di Ruffia, che raduna i primi pezzi in un vecchio magazzino di via Adorno, in attesa della sede, individuata sotto le gradinate dello Stadio Comunale.

La follia globale della Seconda Guerra Mondiale salva i modelli, mentre a rimetterci sono la biblioteca e l’archivio, in parte distrutti dai bombardamenti e in parte dispersi. Al termine del conflitto è chiaro a tutti che la sede del museo è inadeguata, ed è l’Associazione dei Costruttori a impegnarsi individuando un terreno libero di proprietà del Comune in corso Unità d’Italia.

Sono la famiglia Agnelli, gli stessi costruttori, le banche e altre aziende dell’industria automobilistica a finanziare l’opera, che viene inaugurata ufficialmente il 3 novembre 1960, diventando una delle attrazioni dell’Expo dell’anno successivo che avrebbe rivoluzionato una parte di Torino fino ad allora periferica.

Nel 2007, l’edificio che ormai accusa il peso degli anni e sistemi di sicurezza antesignani, viene sottoposto ad una profonda ristrutturazione che dura tre anni. Nel marzo 2011, alla presenza dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in città per le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, il museo riapre al pubblico con un allestimento completamente nuovo, studiato dallo scenografo François Confino, lo stesso che aveva rivisitato il Museo del Cinema ospitato alla Mole Antonelliana.

LA MOSTRA

Visitabile dal 15 giugno all’8 ottobre 2023, l’esposizione Una storia al futuro. 90 anni di Museo Nazionale dell’Automobile rappresenta un percorso di scoperta e di studio costituito da una selezione di sei vetture storiche provenienti dalla collezione del MAUTO: il Léon Bollée Voiturette 3 HP del 1896, la Fiat 18/24 HP del 1908, la Fiat 16/20 HPdel 1903, la Lancia Lambda Weymann del 1928, la Itala 11 del 1925,l’Alfa Romeo 8C 2300 del 1934. A queste si aggiungono due prestiti: laFratelli Marchand del 1901 del collezionista Amedeo De Michelis e laPanhard & Levassor del 1894 dai Musei Civici della Città di Domodossola. Le vetture, che scandiscono il ritmo della narrazione, sono accompagnate da documenti e materiali grafici e fotografici in gran parte inediti e custoditi nel Centro di Documentazione del Museo. Tra questi, il racconto fotografico di Luigi Bertazzini che, attraverso i suoi scatti, testimonia l’evoluzione dell’automobile dagli anni Cinquanta agli anni Settanta e la trasformazione urbana della città, con lo sviluppo industriale che ne ha modificato il volto.

Completano il racconto un manifesto d’epoca con le firme dei Soci Fondatori Vitalizi dell’Automobile Club Torino fondato nel 1898 realizzato da Carlo Biscaretti, l’opera di Lorenzo Delleani che ritrae il simposio dei Fondatori della Fiat nel 1899, una serie di stampe d’epoca rappresentanti la produzione Lancia dal 1908 al 1937, un lavoro fotografico di Vincenzo Castella sul cantiere del progetto di ampliamento del Museo nel 2011 e ancora il contributo di Intesa Sanpaolo con 43 fotografie tratte dall’Archivio Publifoto, da una selezione di diapositive a colori prodotte dall’Agenzia Publifoto fondata da Vincenzo Carrese.

Quattro sezioni raccontano i 90 anni del MAUTO, il suo ruolo e i legami con il contesto automobilistico torinese: nella prima, dedicata ai pionieri, le relazioni intessute da Carlo Biscaretti, tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, con diverse figure di rilievo nel mondo automobilistico; laseconda si focalizza sull’architettura, con il progetto originario di Amedeo Albertini e il rinnovamento architettonico ed espositivo degli anni Duemila: in esposizione una selezione di fotografie e progetti del Museo degli anni ‘50, il plastico del progetto architettonico di Cino Zucchi e il lavoro fotografico di Vincenzo Castella che illustrano la visione contemporanea del Museo, completata dall’innovativo allestimento di François Confino. La terza dedicata al collezionismo racconta la nascita e lo sviluppo delle prime associazioni di settore, fondate a partire dagli anni ‘60 da appassionati che gettano le basi del movimento per la salvaguardia del patrimonio storico motoristico. La quarta presenta l’attività del Centro di Restauro, nato nel 2016: il progetto dellaCarrozza Bordino, protagonista nei prossimi anni di un caso studio di restauro di uno dei primi mezzi a motore realizzati in Italia. Progettata da Virginio Bordino, figura emblematica di un nuovo Rinascimento, la Carrozza è al centro un’installazione multimediale che porta i visitatori a rivivere lo spirito innovativo della Torino di metà Ottocento. È richiamandosi alla visione di Virginio Bordino, pioniere della locomozione in Italia, che il Museo, consapevole della storia e dei propri valori, è pronto ad affrontare le grandi sfide della mobilità automobilistica nella transizione ecologica.

GLI EVENTI

Da sabato 15 a domenica 23 luglio alcune tra le più importanti vetture della collezione del MAUTO saranno posizionate nei luoghi simbolo di Torino, ospiti nei cortili o nelle sale di edifici storici o in spazi all’aperto di grande interesse turistico, mentre un calendario di eventi animerà la città in un tributo collettivo all’automobile e alla sua incredibile epopea.

Dieci vetture della collezione lasciano per una settimana gli spazi del MAUTO per essere ospitate in altrettanti luoghi della città: dalla Alfa Romeo Disco Volante del 1952 esposta nella Galleria di Diana dellaReggia di Venaria alla Phoenix II Solare del 1987 negli spazi delleOGR; dalla Itala 35/45 HP “Palombella” del 1909 appartenuta alla Regina Margherita esposta nei Giardini di Palazzo Reale alla Pope Waverley Model 36 del 1907 nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino; dal Benz Motor Velocipede del 1898 esposto a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino alla Fiat 130 coupé del 1971 ospite al Teatro Regio; dalla Fiat 520 del 1928, automobile personale di Virginia Agnelli, moglie di Edoardo fondatore della Juventus, esposta allo Juventus Museum alla Itala modello 61 del 1928 nella preziosa cornice di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, sede del Museo Storico Reale Mutua; e infine la Austin Mini Cooper S del 1962 di “The Italian Job” esposta nello scalone juvarriano di Palazzo Madama. Un evento molto speciale coinvolgerà infine la Fiat 508 “Balilla” del 1935 che, lunedì 17 luglio, tornerà a correre sulla Pista 500 del Lingotto dove fu prodotta dal 1932 al 1937 in oltre 113.000 esemplari. A sottolineare la memoria passata e lo slancio verso il futuro, due vetture della collezione saranno esposte nel Metaverso.

A questo si aggiungono diversi eventi: dalle mostre temporanee organizzate in Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM, MAO, OGR, Palazzo Madama, Politecnico di Torino e Polo del ‘900 a un doppio appuntamento con i laboratori didattici su ecologia e mobilità sostenibile organizzati dal PAV – Parco Arte Vivente; dai talk ospitati dalla Camera di commercio di Torino, da CAMERA Centro Italiano per la fotografia, dal Circolo del Design, dalla Pinacoteca Agnelli,dall’Unione Industriali e dall’Università di Torino; le proiezioni negli spazi digitali di Gallerie d’Italia Torino e nell’Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema; dal workshop artistico degli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti alle iniziative per celebrare le icone del car design di IAAD e IED.

Quindici ospiti si avvicenderanno sul palco dell’Auditorium del MAUTO, moderati da Gianluigi Ricuperati: un mix di voci diverse per un confronto non solo celebrativo, ma creativo sulla molteplicità degli approcci al tema automobile e sulla necessità di una riflessione sugli sviluppi futuri.

19 LUGLIO

LA PARATA DA PIAZZA SAN CARLO AL MAUTO (ore 17 – 19)

Organizzata in collaborazione con ACI Torino e il Veteran Car Club, raccoglie 30 meravigliose quattro ruote di altri tempi prodotte prima del 1940 che, come in un viaggio nel tempo, riporteranno Torino nelle atmosfere degli Anni Trenta, sfilando dal centro storico e lungo le sponde del fiume Po fino a raggiungere il Museo dell’Automobile. Partenza alle ore 18 da Piazza San Carlo – dove saranno esposte dalle ore 17 – con a capo l’Itala 35/45HP “Palombella”, realizzata nel 1909 per la regina Margherita di Savoia.

IL CONCERTO DI CHIUSURA AL MAUTO (ore 21)

Nella Piazza del Museo, un concerto dei solisti del Regio Ensemble, accompagnati da un pianoforte, chiude il programma della giornata proponendo arie d’opera di Bizet, Mozart, Halévy, Donizetti, Verdi, Rossini, Strauss, Offenbach.