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È talmente lodevole da meritarsi di essere copiata, un’iniziativa lanciata da Metz, città con 119mila abitanti a pochi km dal confine con il Lussemburgo.

Con l’idea di migliorare la sicurezza pubblica e la vivibilità, il sindaco François Grosdidier ha annunciato in prima persona la distribuzione di un portachiavi che racchiude un dispositivo per lanciare un allarme e chiedere aiuto in caso di pericolo. Si tratta di piccolo accessorio in grado di emettere un suono fino a 140 decibel accompagnato da una luce intensa, sufficienti ad allontanare i malintenzionati o comunque a richiamare l’attenzione dei passanti e delle forze dell’ordine.

Il portachiavi si ritira gratuitamente presso diverse sedi di uffici comunali sparsi per la città, e per ottenerlo è necessario presentare un documento d’identità valido e una prova di residenza aggiornata.

Una misura che rientra in un piano di sicurezza ancora più ampio che ha come obiettivo contrastare l’apprensione dei cittadini e oltre al portachiavi include l’app “The Sorority”, che mette in contatto donne in difficoltà con persone in grado di aiutarle, e il programma “Demandez Angela” (chiedi ad Angela), una piccola serie di luoghi sicuri, compresi diversi negozi, dove può rifugiarsi e ricevere aiuto immediato chi si sente in pericolo: è sufficiente entrare e pronunciare il nome Angela, una sorta di parola d’ordine, far scattare il protocollo di emergenza.

A tutto questo Metz aggiunge il potenziamento delle telecamere di sorveglianza, il rafforzamento della presenza sulle strade della polizia municipale e l’introduzione di parcheggi riservati alle donne in aree monitorate da telecamere apposite.