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Di lui si è detto di tutto e di più, spesso vittima di ironia per le sue leggendarie gaffe ma indubbiamente uno dei padri fondatori della televisione moderna. Mike Bongiorno era nato a New York nel 1924 e se ne sarebbe andato nel 2009, a 85 anni: in mezzo una vita fatta successi radiofonici e televisivi entrati nella storia del costume italiano.

Per questo vale una visita la mostra inaugurata in questi giorni al Palazzo Reale di Milano, la città che l’aveva adottato fin dall’inizio. Organizzata nell’anno del centenario della nascita, “Mike Bongiorno 1924 - 2024” ripercorre la vita e la carriera del più grande presentatore italiano, negli anni in cui la televisione era ancora una compagnia gentile ed educata.

Un’esposizione inedita che testimonia un passaggio epocale sulla storia dello spettacolo e del costume degli italiani, un’esperienza immersiva che trasforma lo spazio espositivo in una scatola scenica ricca di ricordi della sua carriera e permette allo spettatore di entrare in contatto tanto con la storia personale quanto con il personaggio pubblico.

Un luogo della memoria e del presente al tempo stesso, nato dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, arricchito da tante ‘rarità’ concesse per l’occasione dalla Fondazione Mike Bongiorno: documenti personali, foto inedite, copioni originali, cimeli artistici e premi, oggetti e ricordi che accomunano più generazioni di estimatori. La mostra si apre con un contributo video in cui Aldo Grasso racconta quello che per lui Mike ha rappresentato nel mondo della televisione.

Grande impatto per le ricostruzioni scenografiche che contestualizzano alcuni momenti focali della carriera di Mike: uno studio radiofonico americano anni Quaranta, la sala Tv di un bar anni Cinquanta, luogo che ospitava tantissimi appassionati dei programmi del momento, la cabina rossa e bianca di “Rischiatutto”, dove è possibile diventare il concorrente o il presentatore e la ruota di “La ruota della fortuna”, riprodotta in scala per l’occasione.

Filo conduttore del percorso i filmati biografici, nei quali, attraverso le stesse parole del presentatore, si ripercorre la sua storia e quella degli italiani dagli anni Venti ai giorni nostri. Ampio spazio ai filmati di repertorio di Rai e Mediaset che hanno collaborato attivamente al progetto e spazio anche alle sue più grandi passioni: lo sport e la montagna.

La mostra è promossa dal Comune di Milano - Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura, prodotta da Palazzo Reale Milano, Fondazione Mike Bongiorno e C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Allegria, con la partecipazione diRai e Mediaset. Curata da Nicolò Bongiorno e Alessandro Nicosia con la consulenza di Daniela Bongiorno, con il supporto di Archivio Storico Luce.

Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, di mamma torinese e padre italo-americano, è stato il primo volto della televisione pubblica italiana, l’uomo che l’ha letteralmente accesa il 3 gennaio 1954 con lo scopo di intrattenere l’Italia intera. Sin da subito si è imposto come modello del sentire comune, attraversando generazioni e accompagnando lo spettatore con le sue espressioni entrate nel linguaggio comune. Il sorriso partecipe è stato lo specchio di una vita intensa, che lo ha visto staffetta partigiana, imprigionato a San Vittore e a seguire nei campi di concentramento, poi star della radio americana tra il 1945 e il 1953 fino a diventare icona della Tv italiana. Dell’America ha mantenuto lo sguardo aperto e innovativo, esportandone il telequiz.

Un feeling mai interrotto quello con la Tv, gli studi televisivi erano la sua casa. L’elenco delle trasmissioni da lui ideate, create e condotte, sarebbe sufficiente a dar vita ai palinsesti del prossimo secolo. Mike, anticipatore dei tempi, ha saputo, in Lascia o raddoppia?, far diventare eroi personaggi presi dalla strada, inaugurando un fenomeno che poi sarebbe diventato usuale e vincente nella televisione del futuro. Milioni di telespettatori seguivano il programma nei bar, in casa di amici e persino nelle sale cinematografiche che ripetevano il segnale televisivo, sospendendo per l'occasione la proiezione dei film. È stato il protagonista di Rischiatutto, che ha sempre considerato il suo programma più riuscito nel quale è stato accompagnato da una giovanissima Sabina Ciuffini, la prima valletta nella storia della Tv a cui è stata data voce.

Con la nascita della Tv commerciale, ha contribuito al successo delle emittenti private, inventando e rivoluzionando un nuovo modo di comunicare. Silvio Berlusconi gli propose di diventare il simbolo di TeleMilano 58 perché aveva intuito che Mike, che conosceva bene i meccanismi della Tv americana, era l’unico che sarebbe stato in grado di gestire velocità e interruzioni pubblicitarie. Così è diventato l’alfiere di una Tv più moderna e innovativa.

Vanno inoltre ricordate le undici edizioni che ha condotto del Festival di Sanremo, dagli anni ‘60 fino al 1997. I suoi programmi, dopo la scomparsa, sono stati riproposti con successo da altri conduttori.

Nei suoi ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza professionale, influenzata dal rapporto sulla scena con un travolgente Fiorello. Mike si scopre ironico, divertente e divertito: le gag con Fiorello vivono di improvvisazione e risate. La Laurea Magistrale Honoris Causa in Televisione, cinema e produzione multimediale presso la IULM di Milano, diventa un meritato riconoscimento che lo ha emozionato nel profondo.

Mike era Mike, iconico presentatore televisivo e radiofonico dallo stile unico, l’inimitabile più imitato della storia che non ha mai separato la vita dalla Tv, da pioniere a imperatore del telequiz, nella spontanea aspirazione a raggiungere vette, “sempre più in alto” in tutti i campi. Le sue memorabili gaffes, con affondi nell'autoironia accompagnati da sorrisetti rivelatori, sono entrate nel linguaggio comune, rendendolo per gli spettatori uno specchio dove rivedere sé stessi.

Il lavoro di ricerca, che ha portato a questa mostra, culmina nelle dodici sezioni di cui è composta: 1. Mike Bongiorno: una storia straordinaria, 2. Il sole dei Bongiorno, 3. Tra New York e Torino, 4. Un italo-americano e la Guerra, 5. La Voce dell’America, 6. Il ritorno in Italia, la nascita della TV, 7. Il Re del quiz, 8. Rischiatutto, 9. La nascita della TV commerciale, 10. Dalla Ruota della Fortuna alla TV del XXI secolo, 11. La fenomenologia di Mike, 12. Sempre più in alto.

Oltre alla televisione non manca il suo rapporto con il cinema, i fotoromanzi, lo sport, il Festival di Sanremo, la pubblicità e la famiglia. L’esposizione è corredata dal catalogo edito da Silvana Editoriale che racchiude storia, documenti e immagini di una vita intera; un ricordo corale che si avvale delle testimonianze di amici, colleghi, collaboratori e di contributi critici.

Un’esplorazione coinvolgente che offre l’opportunità di un incontro unico e speciale con un presentatore che è impossibile non ricordare con l’indimenticabile “Allegria!”.