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Signori, si chiude: è il succo del messaggio con cui il comitato organizzatore di “Miss Pays-Bas” ha annunciato la cancellazione del concorso di bellezza, uno dei più antichi del mondo, istituito nel lontano 1929, e primo nella storia a prendersi conto che era arrivato il momento di di smettere. “Dopo anni di fascino, talento e ispirazione, Miss Paesi Bassi si congeda da un titolo che è stato vicino ai cuori di molti: il mondo sta cambiando e noi stiamo cambiando con lui”.

Non è più tempo di passerelle e di bellezze che diventino esempi da seguire, oggi conta l’inclusione, e quella non ha bisogno di classifiche e neanche di passerelle di bellezza, diventate di colpo anacronistiche. Al posto del concorso, nasce “Niet Meer Van Deze Tijd” (Non più di questo tempo), una piattaforma dedicata alla salute mentale, ai social media, alla diversità e all’espressione di sé. Con l'obiettivo di inaugurare una nuova era, l'istituzione ha deciso di mettere da parte ‘corone’ e ‘abiti’ a favore di ‘storie che toccano’ e sogni che prendono vita”.

Monica van Ee, direttrice di Miss Olanda e fondatrice della piattaforma, ha dichiarato alla CNN: “Le donne sono insicure a causa, tra l'altro, delle tantissime immagini irreali di bellezza che circolano sui social media. L’empowerment femminile non è un concetto vuoto ma un vero movimento”.

Una decisione che arriva a poco più di un anno dall’incoronazione di Rikkie Kollé come Miss Olanda 2023 (nella foto in apertura), prima donna transgender a vincere il concorso e a difendere i colori del suo Paese a Miss Universo.

La decisione dei Paesi Bassi scatenato la reazione di Sylvie Tellier, ex direttrice del concorso di Miss Francia, secondo cui “In un mondo che a volte manca di luce e magia, i concorsi di bellezza offrono un intermezzo incantato, un momento per celebrare la bellezza, la freschezza e un certo ottimismo. Questi concorsi sono tutt'altro che riduttivi, poiché mettono in luce la personalità, i valori e la capacità di ispirazione dei candidati”.

In realtà, il mondo dei concorsi di bellezza vive da anni una profonda crisi: snobbato dalle giovani generazioni, più attente ad altri dettagli che a veder sfilare ragazze in bikini, non è neanche più un trampolino di lancio che assicuri carriere nel cinema o nella televisione.

Gli esempi ormi si moltiplicano: durante la recente edizione di Miss Universo, ospitata il mese scorso a Città del Messico, per la prima volta sono state ammesse donne di età superiore ai 28 anni, una decisione che segue quella dello scorso anno, quando era stata abolita la norma del regolamento che impediva di ammettere in gara donne incinta, madri, sposate o divorziate. E non va meglio dall’altra parte dell’oceano: nel maggio scorso, Miss USA e Miss Teen USA si sono dimesse a pochi giorni di distanza l'una dall'altra accusando l’organizzazione di cattiva gestione, tossicità e condizioni discriminanti tali da avere un impatto negativo sulla loro salute mentale.