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Per molti, più dei prezzi e delle difficoltà ad assentarsi dal lavoro, uno dei maggiori freni ai lunghi viaggi è solo uno: l’aereo. L’atavica paura di volare, azione che la natura ha riservato al regno animale privando l’uomo della possibilità di alzarsi in volo, almeno fin quando qualcuno ha inventato i duty free e le hostess.

Che volare sia molto più sicuro di andare in macchina lo dicono centinaia di statistiche, a cui proprio in questi giorni si è aggiunto uno studio realizzato dal prestigioso MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, palestra di geni e premi Nobel. Secondo il report statistico pubblicato sul “Journal of Air Transport Management” e realizzato incrociando i dati di “Flight Safety Foundation”, Banca Mondiale e IATA (Associazione Internazionale delle Compagnie Aeree), i voli commerciali sono diventati due volte più sicuri per ogni decennio dagli anni ’60 ad oggi, portando il rischio di lasciarci la pelle a una probabilità ogni 13,7 milioni di passeggeri, che significa essere 39 volte più sicuri rispetto a chi prendeva un aereo negli anni Sessanta. Detto in altre parole, è più semplice vincere alla lotteria che morire in un disastro aereo.

Secondo i risultati, a livello globale nel decennio 2008-2017 il rischio pari a 1 ogni 7,9 milioni, cifra che scendeva ancora nel periodo 1968-1977, quando il rischio era pari a uno ogni 350.000 imbarchi. Ma il dato più confortante è che il pericolo continua a calare del 7% all'anno, con il risultato che oggi i passeggeri sono 39 volte più sicuri rispetto agli anni Sessanta.

Lo studio ammette che ci sono Paesi del mondo dove volare è un più sicuro di altri, fra questi Stati Uniti, Europa, Australia, Canada, Cina,Israele, Giappone e Nuova Zelanda. Qualche preoccupazione in più, anche se relativamente scarsa, se si parte da Bahrein, Bosnia, Brasile, Brunei, Cile, Hong Kong, India, Giordania, Kuwait, Malesia, Messico, Filippine, Qatar, Singapore, Sudafrica, Corea del Sud,Taiwan, Thailandia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti, dove il rischio di morte tra il 2018 ed il 2022 è stato di circa uno su 80 milioni. I paesi che non compaiono negli elenchi rientrano in un gruppo con livelli di sicurezza più basso.

Lo studio ha incluso anche l'impatto che il Covid-19 ha avuto sulla sicurezza dei voli in termini di diffusione del contagio: da giugno 2020 a febbraio 2021, prima dell’arrivo dei vaccini, negli Stati Uniti ci sono stati circa 1.200 decessi per Covid-19 associati al possibile contagio in volo, ma la grande maggioranza riguardava persone che pur non avendo volato avevano contratto il Covid-19 da soggetti infettati in aereo. A livello mondiale, da marzo 2020 a dicembre 2022 circa 4.760 decessi sono stati collegati alla trasmissione del Covid-19 a bordo di aerei.