Galleria fotografica

Per quanto possa sembrare, il termine “Niksen”, diventato uno dei trend del momento grazie ad un libro che ne svela i principi, non è affatto l’inno alla pigrizia e l’inerzia. Non c’è nulla delle caratteristiche che rendono una persona lenta, indolente e impermeabile agli stimoli.

Il termine, coniato dalla giornalista e blogger Olga Mecking, è al centro del libro “Niksen: Embracing the Dutch Art of Doing Nothing” (abbracciate l’arte olandese del non fare nulla), e secondo l’autrice – polacca di nascita ma residente a L’Aia – è tipica del popolo olandese. Niksen è un modo di vivere tentando di godersi l’attimo, senza l’assillo di darsi obiettivi e date di scadenza. Un’arte di vivere che, tenendo lontano l’ozio, si trasforma in una filosofia di vita che il benessere personale sulla cima delle priorità, scacciando impegni quotidiani, responsabilità e soprattutto tenendo a debita distanza la fastidiosa sensazione del burnout. Il libro, tradotto in 13 lingue (non ancora in italiano), nasce dalla curiosità destata da un articolo scritto nel 2020 dall’autrice per il “New York Times”, diventato virale arrivando in tutto il mondo. Forse perché ovunque, l’idea di sentirsi schiacciati e oppressi dal lungo elenco di impegni e responsabilità, così come l’obbligo di essere sempre attivi, pronti, svegli e reattivi, finisce per spingere sempre più in là i confini del benessere personale. Così come in fondo diventa un obbligo essere sempre informati sul film del momento, il libro di cui tutti parlano, la tecnica di dimagrimento più amata dalle star di Hollywood o i 10mila passi giornalieri consigliati dallo smartphone non sono che voci del grande libro degli obblighi sociali da inseguire, piaccia o meno, per sentirsi parte del meccanismo.

Riuscire a staccarsi da tutto questo, dandosi tempo e spazio, senza più lasciare che la corsa all’apparire sia più importante dell’essere. In una sola parola: rallentare. Che può anche voler dire uscire per fare una passeggiata quando si ha voglia, o perdere tempo su una panchina guardando un tramonto, o ancora una sgambata in bici, e perfino concedersi una pausa su una spiaggia, un parco, un caffè poco affollato, nulla di così sconvolgente.

Una filosofia di vita scarica tensione che nel Regno Unito è diventata un corso della catena di palestre “David Lloyd Leisure”. Anche perché, secondo una teoria non provata scientificamente, il darsi tempo può perfino avere l’effetto contrario, ovvero rendere più efficienti e produttivi. Lo dimostra un caso assai comune: ricordare dettagli che si erano scodati proprio mentre si concede alla mente una pausa, come durante una passeggiata.

“Il benessere è importante nelle nostre vite frenetiche, e gli olandesi, con la loro reputazione di persone tranquille e rilassate, amano praticare il Niksen dopo una giornata stressante di lavoro – ha spiegato Ruut Veenhoven, professore all’Università Erasmo da Rotterdam - si tratta di un concetto mediatico: siamo più felici quando siamo attivi. E nella società moderna ci sono un sacco di cose belle da fare. Il ritmo della vita è più elevato che nelle società non occidentali e il livello di soddisfazione continua a salire. Ma un effetto collaterale è che ci troviamo sotto pressione temporale. E sogniamo più relax”.

Certo, possono sembrare concetti facili da condividere ma complicati da mettere in pratica e lo stesso libro, in realtà, non vuol essere un manuale su come fare e quando farlo. Si limita solo a esaltare le enormi potenzialità del Niksen, per quelli che riescono ad arrivarci.