Quattro italiani su dieci, secondo l’Osservatorio sui trend estivi di “PiratiInViaggio”, soffrirebbero di “Notriphobia”. E per di più ne soffrono senza saperlo, e senza neanche immaginare che la sindrome per la scienza e la medicina ufficialmente non esiste ancora, eppure dilaga dai social in giù.
Per capire il genere del malessere è sufficiente sapere che il termine Notriphobia non deriva dal solito greco antico, ma dall’inglese: No-Trip-Phobia, al cambio attuale l’angoscia di non aver ancora prenotato le vacanze. In pratica l’esatto opposto della “Travitude”, altro termine assai comune nello slang dei viaggiatori, che al contrario è l’unione di Travel e Attitude, ovvero l’estrema facilità con cui alcune persone riescono a organizzare i propri viaggi.
La Notriphobia è uno stato di ansia persistente che trova il suo massimo proprio verso la tarda primavera, quando l’estate si avvicina e per una marea di motivi personali – soldi, lavoro, impegni familiari – non è ancora stato possibile fissare la data delle tanto sospirate vacanze estive. Non a caso, PiratiInViaggio ha sottoposto a 1.200 italiani maggiorenni una serie di domande, e il risultato è l’altissima percentuale di affetti da Notriphobia, ben quattro su 10, come accennato prima. Altra conferma arriva dal 67% che ammette di provare entusiasmo quando prenota un viaggio, e del 60% che parla di felicità allo stato puro quando fra le mani stringe un biglietto o un voucher.
Ma scendendo ancora più nel dettaglio, sono i più giovani a soffrire maggiormente di Notriphobia (53%), e di questi il 60% ha tentato di scongiurarla iniziando a risparmiare sulle uscite serali per riuscire a prenotare qualche scampolo di vacanza. Stesso atteggiamento che nel 2024 ha portato il 34% degli intervistati a prenotare con tre o addirittura sei mesi di anticipo (rispettivamente i 34 e il 27%), ma con un residuo 6% che ammette di essere un eterno ritardatario, che probabilmente penserà alle vacanze poco prima di partire.
La crisi si fa sentire quando si parla di cifre, con un budget massimo di 1.500 euro (3000 per una famiglia) che deve includere tutto, dal soggiorno ai pasti, il viaggio e il divertimento. Prima di partire, il 72% si informa sulle offerte culturali, il 61% su ristoranti e cibo locale, e il 52% su destinazioni meno conosciute. L’aereo resta il mezzo di trasporto preferito (66%), seguito dall’auto (24%).
Ma le questioni di budget, a discapito delle bellezze italiane, scelte comunque dal 35% (Sicilia, Puglia, Sardegna e Toscana le mete preferite), fanno prediligere le località estere, perché spesso offerte a prezzi decisamente più bassi. Il 49% si sposterà all’interno dell’Europa, con Spagna e Grecia in pole position, seguiti da Portogallo e Croazia, mentre solo il 16% ha in mente destinazioni lontane fra Asia, Africa e America. Quest’anno, in particolare, l’Egitto, la Tunisia, Maiorca e Tenerife fanno segnare un autentico boom.