A sostegno della campagna di crowdfunding avviata da Palazzo Madama per acquisire 5 frammenti provenienti dal cofano del cardinale Guala Bicchieri, il museo propone quattro incontri a cura del conservatore Simonetta Castronovo, per conoscere la tecnica del cosiddetto “smalto di Limoges” e ammirare da vicino alcune preziose opere solitamente custodite in vetrina.
Gli incontri, previsti giovedì 26 settembre - mercoledì 16 ottobre - mercoledì 6 e giovedì 21 novembre alle ore 18 (al costo di 25 euro cad.), prevedono l'esame diretto di candelieri, reliquiari e altri oggetti in smalto del XIII secolo, che saranno estratti dalle vetrine e commentati dal curatore, con la possibilità per i partecipanti di esaminarli di persona con guanti monouso forniti dal museo.
Le handling session illustreranno le complesse tecniche di esecuzione all'origine di queste opere e i loro caratteri storici, iconografici e stilistici.
Con “smalto di Limoges” si intende un metodo di colorazione degli oggetti sacri in voga nella città del sud-ovest della Francia. Essenzialmente, gli smalti di Limoges ebbero grande rilievo europeo in due diversi momenti: il primo dal XII secolo al 1370, quando l’industria produceva oggetti metallici decorati a mano con smalti vitrei seguendo la tecnica del “Champlevé”. La seconda, dopo circa un secolo, riportò gli smalti all’attenzione delle corti europee, trasformando Limoges nella capitale assoluta dell tecnica, con decine di botteghe artigiane specializzate in piatti, targhe e vasi impreziositi da decorazioni. Intorno al 1630, dopo un calo dovuto all’avvento della porcellana, la produzione riprese e fu adottata da stili come l’art Nouveau, anche se limitata a produzioni più modeste di un tempo.