“La moda è fatta per andare fuori moda”, tuonava Coco Chanel, dimenticando solo di aggiungere certe cose sono come i peperoni: prima o poi ritornano.
È il caso, assai attuale, dei pantaloni a zampa d’elefante, definizione di un capo reso caratteristico dall’ampiezza che inizia dalle ginocchia e prosegue fino al fondo. Per chi ama la storia, pare che la primogenitura sia della Marina Americana, che alla metà del Novecento adotta per le divise dei marinai dei pantaloni definiti “a campana”, più precisamente i “bell-bottoms”. Secondo altre teorie, al contrario, i pantaloni a zampa d’elefante hanno rappresentato per lungo tempo l’abbigliamento di fabbri e carpentieri, che grazie all’ampia scampanatura proteggevano gli stivali dai resti della saldatura.
Ma nulla sarebbe se lo stile zampa d’elefante non fosse diventato di moda prima negli anni ’60, durante la leggendaria “Summer of Love” di San Francisco e dintorni, di seguito sdoganati anche nel tormentato decennio successivo, complice da una parte Adriano Celentano e artisti internazionali come Elvis, gli “Abba” e film culto come “Saturday Night Fever”, dall’altra lo stile “hippy”, che ne fa uno degli emblemi della ribellione giovanile che agitava il decennio.
Passata la rabbia sociale, la zampa d’elefante resiste liberandosi di ogni connotazione politica per diventare un capo a cui la moda attingerà a fasi alterne e continue, rendendoli attuali salvo poi preferirgli ogni tanto i tagli attillatissimi “skinny”.
Dopo essere tornati a farsi vedere sulle passerelle e nelle vetrine negli anni ’90, i bell-bottoms sono una delle riscoperte più attuali della moda. Attillatissimi nella parte superiore, con la scampanatura si fa ancora più ampia al fondo, rappresentano uno dei capi più versatili in circolazione, adatti di giorno come di sera, abbinato a scarpe sportive o alle intramontabili zeppe.
A sdoganare il “vibe” anni Settanta, rivisto e corretto per la primavera/estate 2023, ci hanno già pensato star del calibro di Margot Robbie, con bell-bottoms a vita bassa, attillatissimi al ginocchio, da dove inizia la leggendaria scampanatura.