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La zanzara è un animale perfido: si mimetizza come neanche un marine addestrato saprebbe fare, e salta fuori appena si spegne la luce e la testa finisce sul cuscino. Quel ronzio sottile è la campana che dà il via al safari notturno armati di ciabatta, per spiaccicarla contro il muro e ritrovare il sonno. Ma, per l’appunto, la zanzara lo sa e si nasconde: piccola ed esile si poggia diventando quasi invisibile, spostandosi di tanto in tanto giusto un attimo, per poi scomparire di nuovo.

Trovare rimedio a tutto questo, da quando Dio ha inventato le zanzare e l’uomo l’insetticida, non è semplice. Ma qualche speranza c’è: si chiama “Photon Matrix” e promette di dire addio ai fastidiosi raid notturni a caccia di zanzare.

Definito tecnicamente un “mosquito air defence system”, l’ammazza-zanzare sfrutta tecnologie militari di autodifesa aerea e visivamente ricorda uno smartphone dotato di un modulo Lidar (light detection and ranging), uno scanner laser che in 3 millisecondi appena è in grado di individuare, tracciare e colpire al buio, all’esterno come all’interno, fino a 20 movimenti in aria contemporanei, emettendo impulsi a bassa potenza sufficienti per abbattere qualsiasi nemico si sia alzato in volo. Disponibile in due varianti, la “Basic Edition” tarata per sorvegliare spazi tra 7 e 20 mq, con 3 metri di gittata, e la “Pro Version” che assicura una no fly zone tra 28 e 80 mq, con una gittata pari a 6 metri.

Ovviamente, il raggio della contraerea casalinga è del tutto innocuo verso esseri umani e animali, e secondo i realizzatori, Photon Matrix è progettato per abbattere fino a 30 insetti lunghi da 2 a 20 mm al secondo.

In realtà, un primo progetto simile risale al 2007, da un’idea dell’astrofisico Lowell Wood, uno degli autori del programma di difesa missilistica “Star Wars” voluto da Ronald Reagan, a cui venne in mente di adattare la stessa tecnologia per trovare un rimedio efficace per combattere le zanzare della malaria. Anni dopo, la “Intellectual Ventures” ha recuperato il progetto iniziale sviluppando un paio di prototipi che malgrado l’efficacia dimostrata in numerosi test, non sono riusciti ad arrivare alla produzione industriale. L’idea è stata ripresa di recente da Jim Wong, un imprenditore cinese che questa volta ha deciso di arrivare fino in fondo.

Il sistema, attualmente in fase di crowdfunding su “Indiegogo”, è in vendita in pre-lancio a 379 euro e dovrebbe entrare in commercio entro l’estate del prossimo anno.