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Fra il 1° gennaio 2024 e lo scorso 3 marzo, uno dei più tristi e tragici bilanci possibili parla di 20 donne morte, di cui 18 in ambito familiare e 8 per mano di ex compagni e partner. Una scia di sangue che sembra inarrestabile e al tempo stesso inaccettabile, contro cui ogni iniziativa è sempre la benvenuta, piccola o grande che sia.

Una delle più recenti è stata voluta dalla “Dedem”, società che gestisce migliaia di cabine per fototessera sparse lungo la nostra penisola, che in collaborazione con l’associazione “Differenza Donna” ha deciso di convertire diverse cabine in punto di rifugio per le donne che si trovano in pericolo o in difficoltà.

Le hanno chiamate “Pink Box” anche per via del colore che le renderà facilmente individuabili, e all’interno sono dotate di un semplice pulsante che permette di collegarsi immediatamente, in modo gratuito e attivo 24 ore su 24 con il call center “1522”, il numero nazionale anti violenza e stalking multilingue voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che nel 2023 ha registrato oltre 54mila chiamate in cui il 47,6% delle vittime ha chiesto aiuto per violenza fisica, il 36,9% per quella psicologica. Il 64,5% ha dichiarato di aver subito violenza per anni, il 25,5% per mesi mentre il 10% ha denunciato uno o pochi episodi di violenza. Il 24,8% delle vittime temono di morire e sono preoccupate per la propria incolumità e quella dei propri cari, a fronte di un 24,3% che vive costantemente in stato di soggezione. Il 10,2% si sente molestata, ma non in pericolo, e quasi per tutte il luogo della violenza è rappresentato dalla casa in cui vivono.

L’iniziativa nasce proprio dall’idea di fornire un luogo sicuro a disposizione delle donne che non hanno la possibilità di utilizzare liberamente un telefono cellulare o una linea telefonica domestica. “Diffusione, conoscenza e accesso al 1522 sono strumenti di protezione fondamentali, un'opportunità per le donne che vivono una situazione di violenza – ha commentato Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna - vuol dire avere la disponibilità, in anonimato e riservatezza, di confrontarsi con esperte che ascoltano e restituiscono alla donna come uno specchio la realtà che sta vivendo, facendola uscire da una sottovalutazione che è spesso meccanismo tanto difensivo quanto pericoloso”.

Secondo il piano, entro la fine dell’anno dovrebbero essere piazzate le prime 300 Pink Box in diverse città italiane fra cui Agrigento, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona e Bari.

“Con questo progetto abbiamo messo a disposizione la nostra infrastruttura per una battaglia che non può che essere dell’intera società – ha aggiunto Simona Belli, responsabile Risorse umane di Dedem - se potremo aiutare anche solo una donna a riconquistare la libertà il nostro obiettivo sarà stato raggiunto”.