C’è chi ha “pollice verde” e chi invece deve accontentarsi di quello “nero”, prerogativa di chi riesce a far morire anche le piante in plastica, quelle finte.
Ma la tecnologia aiuta e anche in questo caso, è in arrivo un’idea che – al netto di un minimo d’impegno – permetterà a tutti di curare almeno una piantina in casa. La novità si chiama “Plantagotchi” e il richiamo al giochino elettronico che impazzava negli anni Novanta, il “Tamagotchi”, non è affatto casuale, perché il principio è lo stesso, solo che allora bisogna prendersi cura di un piccolo animaletto elettronico, mentre questa volta si tratta di occuparsi di una pianta.
Un modo studiato per rendere più attrattiva e coinvolgente l’arte del giardinaggio sfruttando sensori e animazioni digitali che riportano lo stato di salute della pianta attraverso la misurazione costante di umidità del terriccio, quantità di luce e temperatura ambientale. I dati sono trasmessi all’immancabile “app” per smartphone, accompagnati da una serie di consigli e suggerimenti per migliorare la salute della piantina.
Per aiutare i più smemorati, la fioriera è dotata di un sistema di autoirrigazione in grado di gestire autonomamente la quantità di acqua necessaria, evitando tanto la mancanza quanto l’effetto inondazione di chi in preda ai sensi di colpa pensa di rimediare abbondando. Ma la fioriera racchiude anche uno schermo interattivo su cui si alternano fino a 49 espressioni facciali animate che simboleggiano lo stato di salute della piantina: il sorriso significa aver raggiunto la perfezione, mentre un’espressione triste indica la mancanza d’acqua. Ma ogni gesto di cura, dall’acqua al fertilizzante è accompagnato da un’espressione diversa che a lungo andare permette di instaurare un rapporto di amicizia e fiducia.
Il Plantagotchi è disponibile in cinque colori diversi (verde, rosa, viola, bianco e giallo), per adattarsi ad ogni tipo di ambiente e arredamento.