“Voi occidentali avete l’ora, ma non avete mai il tempo”. Così, il Mahatma Ghandi pennellava perfettamente una delle condizioni in cui vive buona parte del mondo. Più precisamente quella che va sempre di fretta, accumula stress e spesso è costretta a rinunciare ad attività più piacevoli perché costretta da impegni pressanti.
Non è un caso, se la “Great Resignation”, l’ondata di licenziamenti volontari che ha messo in ginocchio gli Stati Uniti, finendo poi per contagiare buona parte del resto del pianeta industrializzato, aveva proprio il tempo fra i motivi fondamentali: il bisogno di conservarne per sé, le proprie passioni, hobby, famiglia. E dall’altra, al contrario, nessuna intenzione di annullarsi in cambio di uno stipendio mensile che - forse - avrebbe permesso la sopravvivenza o poco di più. E allo stesso modo, lo smart working sdoganato dalla pandemia, diventato elemento essenziale di qualsiasi contratto di assunzione: lavoro, certo, ma quando e dove lo decido io.
È un po’ tutto questo, e altro ancora, ad aver spinto un team universitario internazionale guidato da William Faizel, professore alla McGill University di Montreal, Canada, a concentrarsi verso l’obiettivo di ricostruire la giornata tipo del genere umano. Per dirla in altro modo, come le persone dividono e sfruttano le 24 ore concesse ogni giorno, dall’alba al tramonto.
Il motivo non è tanto per curiosare nel tempo degli altri, quanto piuttosto un passaggio fondamentale per pensare alla vita su altri pianeti e adattarsi ai cambiamenti imposti dalla tecnologia, come ad esempio l’avvento dell’intelligenza artificiale, per molti il giro di boa dell’umanità.
L’analisi delle statistiche degli ultimi 20 anni in 140 Paesi del mondo, pubblicata sulla rivista scientifica “Pnas” (Proceding of the National Academy Sciences), mostrano 9,1 ore dedicate al riposo, 9,4 alla cura della propria persona, 3,4 a pulizie e faccende di casa, e 2,1 immolate per gli spostamenti.
“Abbiamo affrontato la questione fornendo una stima globale dell’uso del tempo da parte di tutti gli esseri umani, integrando dati economici e non – commentano i ricercatori - i risultati forniscono una prospettiva ‘a volo d’uccello’ su ciò che fa la nostra specie, compreso il modo in cui le attività economiche si inseriscono nella vita. Le attività quotidiane di 8 miliardi di persone occupano 24 ore al giorno, ponendo uno stretto limite fisico ai cambiamenti che possono essere realizzati nel mondo. Queste attività costituiscono la base del comportamento umano, ma non esiste una panoramica completa di come la risorsa limitata del tempo sia allocata su scala globale”.