È la notizia del momento: il “Primavera Sound”, dalla Spagna potrebbe fare tappa a Torino. Ed è una notizia “bomba”, perché si tratta del principale festival musicale indie rock dell’Europa meridionale, con mezzo milione di presenze ad ogni edizione in cui l’Italia svetta: dopo la stessa Spagna e il Regno Unito, il numero di spettatori dal nostro Paese difficilmente scende sotto il 10% del totale. Significa 50mila persone attirate da un evento “monstre” grazie ad un insieme di condizioni che vanno dai costi accessibili alla presenza del mare, per finire al clima clemente e l’effervescenza di Barcellona. Ma non basterebbe ancora, se ad ogni weekend il Primavera Sound non riuscisse a portare sul palco tanto band storiche quanto artisti con carriere in costruzione che al momento difficilmente passano dall’Italia.
A convincere gli organizzatori, oltre alla massiccia partecipazione di italiani, la presenza degli spazi ex industriali del Parco Dora che ogni anno ospitano l’affollatissimo “Kappa Future Festival”, ma anche l’ottima figura internazionale della città per la gestione lo scorso anno del mastodontico “Eurovision” e delle “ATP Finals”.
Il primavera Sound nasce nel lontano 2001 dall’idea di Pablo Soler, ancora oggi l’organizzatore, che decide di ambientare un evento di musica elettronica all’interno del “Poble Espanyol”, celebre museo a cielo aperto di Barcellona. E questo fa immediatamente la differenza rispetto agli altri grandi eventi europei, come il Glastonbury, in genere ambientati ben fuori dai centri urbani, in zone verdi con tanto di campeggi.
Dalla seconda edizione, il Primavera si apre all’universo indie e all’avanguardia musicale, diventando un palco dove nel corso di una carriera che conta bisogna passare per forza. Negli anni, continuando a crescere fino a diventare una sorta di “Coachella” europeo, anche se meno altezzoso ed esoso dell’evento californiano, il Primavera ha deciso di portare in trasferta il proprio circo colorato toccando città come Buenos Aires, Santiago del Cile, Madrid, Porto e Bogotà.
Inutile aggiungere che la tappa del Primavera Sound sarebbe un’altra grande vetrina internazionale per il capoluogo, oltre ad assicurare l’arrivo in città di migliaia di spettatori, con ritorni positivi sull’economia locale.