“Un bacio è un apostrofo rosa fra le parole ho sbagliato”. Prima di urlare al sacrilegio, è giusto si sappia: riscrivere le celebri parole pronunciate da Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand, inno di gioia degli innamorati di ogni tempo, è molto utile per riassumere i curiosi risultati di una ricerca.
A realizzarla il portale “MioDottore”, che ha scelto di partire all’esplorazione di come e quanto gli italiani considerino il magico ricordo del primo bacio. Passo iniziale per l’ingresso nel mondo degli adulti e primissimo accenno della sessualità, rappresenta una sorta di sigillo di un sentimento che ancora non è diventato abitudine e in genere, un malinconico ricordo di momenti tanto lontani quanto teneri. Questo, nell’immaginario collettivo di tutti, compreso il popolo italiano, come confermato da una media altissima del 95% di risposte positive. Ma il contorno a quel momento ha tutto fuorché risvolti romantici, anzi.
Per cominciare l’età, che come per ogni altra esperienza di vita varia assai: e se il 49% ricorda il primo bacio come un giro di boa del periodo dell’adolescenza, fra i 12 e i 15 anni, il 39% si dichiara “tardivo”, collocandolo fra i 15 ed i 18 anni. E qui inizia il bello, perché se per il 37% si tratta di un romantico ricordo molto piacevole, per il 43% è stato accompagnato da sensazioni di imbarazzo ed estremo impaccio. Solo il 14% si spinge a definirlo “travolgente” e meno ancora - per fortuna loro – lo bolla come totalmente “disastroso”.
Scendendo ancora più nei dettagli, nella galleria dei ricordi non sono la data in cui è avvenuto e l’abbigliamento di quel giorno, particolari che ricordano con precisione solo il 3% degli intervistati, e per assurdo neanche con precisione il volto della persona baciata (53%), quando piuttosto il luogo in cui è avvenuto, rimasto impresso nella memoria al 58%, insieme al 50% che cederebbe volentieri il quinto dello stipendio pur di riprovare le stesse emozioni pure di allora.
Per il 53% il coprotagonista era il fidanzatin* di allora, anche se un 33% ammette che fosse il pinto d’arrivo di un flirt veloce, magari estivo.
Più che altro, il 71% non ha più notizie di quella persona, “ognuno perso per i fatti suoi”, come cantava Vasco Rossi. E non è chiaro, purtroppo, se per la percentuale in avanzo significhi che quel primo bacio timido e impacciato abbia significato il mattoncino iniziale di una vita insieme. Ma in proposito c’è qualche dubbio, anche per il 26% - se potesse – cambierebbe il soggetto a cui ha regalato il momento indimenticabile del primo bacetto.
Mentre tutti gli altri, in coda, ammettono che lo modificherebbero volentieri (19%), o che avrebbero voluto provare emozioni diverse (17%), che fosse accaduto in altri momenti della vita (15%) o per finire almeno in un’ambientazione differente (13%).
Eppure, il primo bacio non svetta nella classifica come il più importante: con il 18% si colloca solo al terzo posto. Davanti a quello il bacio del partner (31%) e i baci dei figli al 21%.
A rimarcare l’importanza fondamentale del bacio, poco tempo fa è arrivata un’altra ricerca, questa volta messa a punto dalla Oxford University, che avrebbe appurato quanto il bacio sia un termometro sufficiente a determinare la situazione di coppia. E comunque sia, resta valida la massima del poeta francese Paul Geraldy: “Il più difficile non è il primo bacio, ma l’ultimo”.