Da Steve Jobs, suo padre, ha preso lo sguardo profondo e il viso affilato. Ma anche la determinazione: “Avevo 12 anni quando a mio padre fu diagnosticato il cancro, ed ero all’Università di Stanford quando è morto. È il motivo per cui mi sono iscritto a medicina: volevo aiutare le persone e far sì che nessun altro provasse mai più quello che abbiamo vissuto noi.”
A 31 anni, Reed Jobs ha deciso di uscire allo scoperto, infrangendo quella cortina impenetrabile fra il pubblico e il privato che è stata la regola ferrea dell’esistenza di suo padre, per un ottimo motivo: annunciare la nascita di “Yosemite”, un fondo creato per studiare nuovi trattamenti contro una malattia che continua a fare troppe vittime in tutto il mondo.
Il nome non è un caso: Yosemite è un celebre parco americano dove suo padre e sua madre si erano sposati con rito buddista nel 1991. E il fondo, creato insieme a Laurene Powell Jobs, sua madre, ha già raccolto oltre 200 milioni di dollari da John Doerr, uno dei più conosciuti venture capitalist della Silicon Valley, insieme al Memorial Sloan Kettering Cancer Center, la Rockfeller University e il MIT di Boston.
Ma Yosemite è un fondo particolare, diviso in una parte dedicata al business ed una fondazione destinata a gestire i fondi. Non è una questione di lucro, specifica Reed, ma il modo per aiutare la ricerca trasformandola anche in un’occasione di guadagno per gli investitori, in questo modo convinti a destinare maggiori quantità di denari alla causa. “Non ho mai pensato di trasformarmi in un venture capitalist. Ma mi sono reso conto che quando stai incubando qualcosa e cercando di lanciarla, fanno un’enorme differenza le risorse che si hanno a disposizione”.
Reed è uno dei quattro figli di Steve e Laurene Jobs: Lisa Brennan, Eve ed Erin Siena. Steve, considerato uno dei visionari più influenti nella storia dell’umanità, fu il primo a intuire le potenzialità del mouse, dell’interfaccia grafica a icone e dell’enorme futuro degli smartphone.
Nel 2003 gli viene diagnosticato un cancro al pancreas: grazie a cure innovative resiste fino al 5 ottobre 2011, quando a soli 56 anni si spegne nella sua casa di Palo Alto, in California.