Galleria fotografica

Chi inizia l’anno con l’idea di dare una svolta alla propria vita cambiando città e magari Paese, fa bene a dare un’occhiata al “Report on the quality of life in European Cities, 2023”. In pratica, la classifica sulla qualità della vita in 83 città europee, voluta annualmente dalla Commissione UE.

Il rapporto viene stilato seguendo diverse voci: costi degli alloggi, qualità dell’aria, fattori culturali, sevizi pubblici, opportunità di lavoro e sicurezza, e il trend generale – sottolinea il report - è diminuzione costante dalla fine del periodo pandemico.

Ed è inutile tentare di mandare giù il boccone amaro: fra i primi posti non c’è nessuna italiana: in cima alla classifica svetta Zurigo, centro bancario e finanziario internazionale svizzero, dove addirittura il 97% di chi ci abita si dice soddisfatto. Seguono Copenaghen e Groninga, nel Paesi Bassi, che perdono entrambe l’ex aequo per pochissimo (96%). Seguono a ruote Lipsia (Germania), Belgrado (69), (Svezia) e Belgrado (69), (Svizzera), tutte assestate sul 95% di soddisfazione generale, seguite da Rostock (Germania) al 94%, Cluj-Napoca (Romania) e Braga (Portogallo) al 94%.

Va detto, il livello di soddisfazione spesso oscilla di molto fra città dello stesso Paese, dettaglio che diventa particolarmente evidente proprio in Italia, dove “le percentuali di residenti soddisfatti varia fra l’89% dei veronesi e il 62% dei palermitani”, un abisso di ben 27 punti percentuali”. Lo stesso vale per la Turchia, dove la differenza fra il 65% di soddisfazione di chi vive a Istanbul fa a pugni con il 91% di chi invece vive ad Antalya, celebre località turistica capitale della “Costa turchese”.

Fra l’insoddisfazione italiana svetta l’89% di positività dei veronesi, l’87 dei bolognesi e l’82% dei torinesi. Mentre a stupire in negativo con i risultati di metropoli come Londra con l’85%, ben 8 in meno del 2019, Vienna e Bologna (87% - 6 in meno) Agli ultimi posti si piazzano Podgorica (77%), Skopje (72), Roma (71), Belgrado (69), Tirana(Albania) e Napoli con il 66%, Atene (65%) e Palermo con il poco edificante 62%.