Nel 1977, quando Riccardo Patrese fa il suo esordio con la Shadow, la Formula 1 è un mondo parecchio diverso da quello di oggi: stipendi tutt’altro che faraonici, condizioni di sicurezza relative, incidenti fin troppo frequenti. In diciassette anni – e 256 Gran Premi – la vedrà cambiare moltissimo, chiudendo la carriera alla Benetton nel 1993 al fianco di un giovane talentuoso: Michael Schumacher.
Giovedì 20 febbraio, alle ore 18:30, il Mauto (Museo Nazionale dell’Automobile), con il supporto di Andrea Pavan. Giornalista di Tuttosport, Patrese racconterà aneddoti ed episodi racchiusi nel suo ultimo libro, “F1 Backstage. Storie di uomini in corsa” (Rizzoli, 18 euro).
Rombando a tutto gas dalla pit-lane alla memory lane, l’ex pilota riannoda il filo dei ricordi, a partire dagli inizi sui kart e in Formula Italia, per passare al debutto in F1, al primo Gran Premio vinto quasi per caso, fino ai giorni di gloria alla Williams con Nigel Mansell e Adrian Newey. Tra un valzer con Grace Kelly e una partita a golf col “Principone” Ranieri di Monaco, un Giro d’Italia di Endurance con Renato Pozzetto come navigatore, l’amicizia con De Angelis, Senna ed Ecclestone, le partite della Nazionale Piloti.
Senza paura di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, come il rapporto conflittuale con Flavio Briatore, gli screzi con Niki Lauda e James Hunt, e quell’occasione sfumata con la Ferrari… E, più di tutto, l’incidente fatale del 1978 a Ronnie Peterson, di cui per troppi anni Patrese è stato erroneamente ritenuto responsabile.
La travolgente ed emozionante carriera di un grande protagonista dell’automobilismo degli anni Ottanta e Novanta, che ancora oggi dice di sé: “Sono un sopravvissuto”.
Nato a Padova nel 1954, figlio di un commerciante di generi alimentari e di un’insegnante, Riccardo Patrese è tutt’ora l’ultimo pilota italiano ad aver gareggiato per il Mondiale F1. A distinguerlo pere tutta la carriera, conclusa nel 2006 dopo 257 GP disputati di cui 6 vinti su 37 podi complessivi, uno stile di guida aggressivo poco amato nell’ambiente della F1.