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Il motivo esatto per cui San Valentino da Terni sia diventato il santo degli innamorati non è chiaro, e probabilmente non importa a nessuno. E diverse sono anche le tradizioni intorno al mondo per celebrarlo. Se negli Stati Uniti vale il regalo all’amato/a, in Giappone e Corea del Sud sono gli uomini i destinatari di cioccolatini, a loro volta obbligati a ricambiare un mese dopo, il 14 marzo, con qualcosa di valore decisamente superiore. La prendono più larga in Finlandia, dove il 14 febbraio è tradizione il “Friend’s Day”, la festa degli amici.

Un caso assai diverso, è notizia di questi giorni, l’iniziativa del governo indiano, che il 6 febbraio scorso, con una nota firmata da Sujit Kumar Dutta, segretario dell’Animal welfare board of India, ha proposto di sostituire l’inutile “abbaglio” della festa occidentale con qualcosa più affine alle tradizioni locali. Ad esempio, decretare il 14 febbraio come il giorno in cui ogni indiano osservante ha l’obbligo di abbracciare una mucca, animale sacro dell’induismo. La salva di pernacchie e ironie piovuta da ogni parte del mondo, compresa una forte protesta interna, hanno convinto le autorità a fare marcia indietro: festeggiate come vi pare.

Ma lentamente, San Valentino sta perdendo lo strapotere di metà febbraio, cedendo sempre più spazio ad altre celebrazioni altrettanto pagane. Oggi 13 febbraio, ad esempio, si celebra il “Mistress Day”, ovvero il giorno degli amanti. Coloro che sono costretti a rimanere in silenzio e passare San Valentino a casa, davanti ad un piatto scaldato al microonde e un film d’amore alla tivù.

Tutto nasce da una curiosa inchiesta del New York Times, che già parecchi anni fa aveva svelato un aumento vertiginoso di consegne di fiori e prenotazioni di alberghi e ristoranti per la sera prima di San Valentino, il 13 febbraio, appunto. A forza di indagare, il quotidiano aveva scoperto che migliaia di fedifraghi avevano individuato nel giorno precedente la festa degli innamorati il giorno in cui accontentare anche gli amanti, soprattutto quelli che sbattono i pungi nel ruolo dei terzo incomodo.

Secondo alcune stime, una festa che riguarda il 73% degli italiani alle prese con storie clandestine, confermando la leggenda da “latin lover” che il mondo ci riconosce insieme alla sfacciataggine. Quella che serve in dosi massicce per il 35% di italiani che per evitare confusioni sceglie di prenotare lo stesso ristorante per due sere consecutive: il 13 per portare l’amante, il 14 moglie o fidanzata.

E passato San Valentino, un doveroso pensiero va alla festa dei single, quella che si celebra il 15 febbraio, San Faustino per chi si intende di aureole. In pratica, a 24 ore dal giorno che celebra l’amore, una giornata immolata a quanti l’amore non lo trovano, non lo vogliono o non lo cercano neanche.