C’è chi la sera di capodanno non ci pensa nemmeno di sedersi a tavola, abbuffarsi e aspettare la mezzanotte per brindare al nuovo anno dando l’addio a quello vecchio. Uno dei più curiosi e insoliti modi di celebrare la fine e l’inizio di un ciclo lungo 12 mesi è la tradizione svedese dell’Årsgång, la passeggiata notturna nei boschi. Secondo le usanze locali, non esiste nulla di meglio per favorire l’arrivo di un anno propizio e fortunato, scoprendo ad ogni passo indizi che possono tornare utili nei 12 mesi che seguono.
L’Årsgång ha origini antichissime, e risale ad epoche in cui la vita degli esseri umani era strettamente legata ai cicli della natura e agli spiriti dei boschi, una consuetudine che non valeva solo per il capodanno ma anche per il solstizio d’inverno, quando secondo un’antica credenza il confine fra uomini e spiriti si fa più sottile. Secondo la leggenda si tratta di una delle rare notti in cui è possibile incontrare creature strane ed esseri che popolano i boschi, in genere attenti a non farsi vedere. L’unica regola, fondamentale, è essere soli o al massimo in compagnia di un’altra persona, a patto di rimanere entrambi in religioso silenzio per cogliere il significato di segnali e incontri, ma con l’accortezza di essere pronti e preparati a incrociare sul proprio cammino “creature misteriose ed entità spaventose” come il cavallo del ruscello o un’huldra, le seducenti creature delle foreste. Per gli svedesi, è una ricerca alle risposte delle grandi domande della vita: cosa riserverà il futuro? Quali sfide ci attendono? Quali opportunità si nascondono all’orizzonte? Ma secondo la tradizione non si tratta solo di scoprire in anteprima il proprio futuro, ma anche di riconnettersi con la propria anima attraverso la natura.
Ma mettersi in cammino per l’Årsgång non era una decisione da poter prendere all’improvviso: la preparazione iniziava il giorno precedente con il digiuno totale e la scelta di non dormire, per presentarsi al cospetto della natura puri e vuoti. Non da ultimo, avventurarsi nei boschi di notte richiedeva – e richiede ancora oggi – una buona dose di coraggio, perché l’oscurità simboleggiava il mistero dell’ignoto, ma anche la possibilità di una crescita personale.
Le origini dell’Årsgång si dice risalgano al 1600, riportate alla luce da “Folk Belief and Traditions of the Supernatural”, un libro di Tommy Kuusela, e anche se nel corso dei secoli la passeggiata notturna di capodanno ha perso buona parte del suo significato spirituale, resta un modo efficace per prendere le distanze da un mondo frenetico fatto di stimoli continui, tecnologia e poco silenzio.