Aveva ragione Mahmood, che nel 2019 ha vinto il Festival con il brano “Soldi”. Perché quelli che muove il carrozzone sanremese sono imponenti, alla faccia di chi ancora pensa che sono solo canzonette. Lo dice il report “Economia dello Spettacolo e dell’Intrattenimento” realizzato da Banca Ifis, una fotografia di un settore fra i più penalizzati dalla pandemia, che attualmente vale l’1,5% del Pil e quantificato in 55,8 miliardi di euro all’anno.
La 73esima edizione del Festival, quella in partenza domani, si avvia a diventare una cascata di denaro per la cittadina ligure, ma soprattutto per la Rai, che grazie alla raccolta pubblicitaria incasserà circa il 10% in più dell’anno precedente, pari a 60 milioni di euro. Merito dei 10 milioni di spettatori che per 5 sere restano incollati davanti ai televisori, alzando il valore dello spettacolo in termini di vendibilità. Il “Golden Minute” che precede l’inizio del Festival, valutato 540mila euro. Da lì in poi, uno spazio pubblicitario di 30 secondi prima delle 22, la fascia più vista, si aggira sui 370mila euro, che diventano 1,7milioni di per un pacchetto intero di passaggi da spalmare più volte su tutta la serata. Il pacchetto telepromozioni per tutte le serate si aggira su 2,18 milioni di euro.
Certo, mettere in piedi un evento di simili proporzioni ha delle spese vive da sostenere che ogni anno, di pari passo, aumentano. Si comincia con il conduttore, Amadeus, che secondo voci di corridoio potrebbe mettersi in tasca 350mila euro secondo alcuni, mentre altri sono convinti di sapere che il cachet del conduttore superi i 500mila. A questi, vanno aggiunti 25mila euro a serata per ogni co-conduttore, che quest’anno sono 5: Gianni Morandi, Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini. Per gli ospiti compensi variabili fra 50 e 100mila euro, più 48 mila euro di rimborso per ognuno dei 28 cantanti in gara. C’è poi la scenografia, la logistica e l’orchestra, dove un corista guadagna fra 1800 e 1900 euro, un musicista da 1200 a 2700 un direttore 2.100 euro e un capo tecnico 2.400, ovviamente al mese. Voci che cubano, portando il totale finale a 17,3 milioni di euro.
Il capitolo guadagni inizia dai biglietti per assistere dal vivo alla kermesse: la media è 100 euro per la galleria e 180 per la platea, ma i prezzi aumentano fino a toccare il massimo nella finale, dove per la galleria servono 320 euro e 660 per la platea. Gli abbonamenti vanno da 672 euro per la galleria e 1.290 in platea.
Di riflesso, come si accennava, a godere della settimana di popolarità è anche la cittadina ligure, che finanzia con 5 milioni di euro il Festival che ormai ha in Sanremo e nell’Ariston due marchi di fabbrica intoccabili. Ogni anno in città piombano per almeno una settimana 41mila persone tra organizzatori, ospiti, staff, turisti e giornalisti che per dormire spendono 8,8 milioni di euro, altri 2 per mangiare e bere e ancora 2 fra shopping e visite al Casinò.