Quello che manca a Sanremo, la città dei fiori, sono i fiori. In giro se ne vedono sempre meno, a cominciare dal palco dell’Ariston, dove nel tempo sono stati sostituiti da fari, effetti e giochi di luce. Ma per il resto, anche per l’edizione 2023, la 73esima, tutto procede come previsto. A cominciare dal solito preambolo: ufficialmente il Festival della Canzone Italiana non lo guarda nessuno – provare per credere – ma i risultati di ogni serata polverizzano i record precedenti. Segno che quando arriva a casa, dopo cena, la gente un’occhiata a quel palco la butta eccome.

Così come è matematico e scientificamente provato che ad un paio di mesi di distanza, nessuno è più grado di ricordare la sequenza dei tre vincitori. Pazienza. Tanto non è quello che importa, perché se una volta la sconfitta era un’ombra scura sulle carriere, oggi il festival si è trasformato in una vetrina di straordinaria efficacia per lanciare album e promuovere tour, ma soprattutto utile per piazzare nomi nuovi. Anzi, proprio grazie a Zucchero e Vasco, arrivare ultimi non penalizza, ma aiuta.

Ma è inutile negarlo, per cinque giorni gli occhi dell’Italia sono puntati sull’elegante località in provincia di Imperia, dove normalmente vivono 53mila abitanti esclusi gli anziani che svernano “in Riviera”. Fra i carruggi sanremesi che circondano il leggendario “Teatro Ariston”, durante il resto dell’anno per lo più cinema-teatro, si concentrano tutti i volti noti della televisione italiana, che la sera affollano i ristoranti più “chic” e di notte riposano negli alberghi più “in”.

L’edizione 2023 è la quarta diretta da Amadeus, un vero record assoluto considerato che la prova del palco dell’Ariston è così delicata da aver impallinato più di una carriera. Ma Amadeo Umberto Rita Sebastiano, ravennate con sangue siculo, non è solo un professionista navigato, ma è ormai così abituato ai veleni dei corridoi “Rai” da aver imparato a zigzagare fra i paletti come e meglio di Sofia Goggia.

Ma non c’è edizione del Festival che regga senza almeno una polemica, nel migliore spirito italiano. Quest’anno a tenere banco è la comparsata del presidente ucraino Zelensky, che ormai spunta dovunque, come quei tizi che si piazzano dietro ai giornalisti dei TG in diretta da Montecitorio. Secondo alcuni un siparietto inappropriato, visto che si parla di canzonette, per altri un modo per ricordare a tutti l’incubo della guerra a due passi dall’orchestra diretta da Peppe Vessicchio. Che per altro non ci sarà, per la prima dopo 26 anni ininterrotti.

Molti lo chiamano il Festival dei “Ferragnez”, il neologismo marchio di fabbrica della coppia Chiara Ferragni e Fedez, la prima ingaggiata con contratto co.co.co. per affiancare Amadeus, il secondo che spunterà la penultima sera, quella dei duetti, per fare un favore al ritrovato amico J-Ax. Secondo alcune voci, la coppia più bella del mondo avrebbe affittato una sontuosa villa sulle colline sanremesi per ospitare tutto il loro mondo fatto di parenti, assistenti, visagisti e parrucchieri.

Importante: la Ferragni non è una valletta, ma una co-conduttrice. La figura della signorina scosciata e semi-muta che compare di tanto in tanto, sorride e torna dietro le quinte, è tramontata da un pezzo. Accanto alla regina delle influencer, quest’anno, la giornalista Francesca Fagnani, la pallavolista Paola Egonu e l’attrice Chiara Francini. La Ferragni aprirà e chiuderà il Festival, dopo aver pubblicamente annunciato che devolverà in beneficenza l’intero cachet. In compenso, ad aumentare il traffico sul palco ci penserà la presenza fissa di Gianni Morandi.

A dare scandalo, là dove un tempo volava felice la leggendaria “farfallina” di Belen, ci penserà Rosa Chemical, nome d’arte di Manuel Franco Roccati, rapper nato a Rivoli e cresciuto ad Alpignano, che a Sanremo porta un brano (Made in Italy) che parla di pregiudizi e discriminazioni inneggiando all’amore libero. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la cover del brano, affidata alla pettoruta Alex Mucci, è stata svelata su “OnlyFans”, dove compare completamente nuda. Mentre nella seconda, in versione per le Orsoline, si limita a calpestare con i piedi una tavola imbandita di specialità gastronomiche italiane.

Gli artisti in gara sono 28, che vuole dire come sempre finire ogni serata in orari da metronotte: per l’esattezza sono 7 donne, 8 maschi e 6 gruppi. Fra i ritorni Giorgia, Anna Oxa, Marco Mengoni, Paola e Chiara, Ultimo. Sette i nomi che arrivano dai talent, ovvero “X Factor” e “Amici” e due le reunion: gli Articolo 31 e Paola e Chiara, le due sorelline che dopo essersi divise tornano convinte di riprendersi tutto quello che si sono perse in questi anni. Esordio sul palco Sanremese, a 40 anni dal debutto, per i “Cugini di Campagna”, i sovrani assoluti del kitch.

E poi gli ospiti, anzi i “super-ospiti”: Mahmood e Blanco, vincitori della scorsa edizione, la reunion dei Pooh per rendere omaggio al batterista Stefano D’Orazio, inaspettata visto che i superstiti avevano iniziato a odiarsi. Il triplete di Al Bano, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, ancora i “Maneskin”, orgoglio della musica italiana nel mondo, e un tocco di internazionalità con i “Black Eyed Peas”.

Giusto in chiusura, il prepotente ritorno del “Fantasanremo”, quella sorta di Fantacalcio in cui contano parole, gesti, tette e scivoloni degli artisti in gara. Una mania collettiva che ormai macina numeri impressionanti: dopo aver raggiunto il milione e mezzo di iscritti, gli ideatori sognano di sforare la soglia psicologica dei 2 milioni.

La lineup di Sanremo 2023

Giorgia – “Parole dette male”
Articolo 31 – “Un bel viaggio”
Elodie – “Due”
Colapesce Dimartino – “Splash”
Ariete – “Mare di guai”
Modà – “Lasciami”
Mara Sattei – “Duemilaminuti”
Leo Gassmann – “Terzo cuore”
I Cugini di Campagna – “Lettera 22”
Mr. Rain – “Supereroi”
Marco Mengoni – “Due vite”
Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)”
Lazza – “Cenere”
Tananai – “Tango”
Paola & Chiara – “Furore”
LDA – “Se poi domani”
Madame – “Il bene nel male”
Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”
Rosa Chemical – “Made in Italy”
Coma_Cose – “L’addio”
Levante – “Vivo”
Ultimo – “Alba”
Shari – “Egoista”
Gianmaria – “Mostro”
Colla Zio – “Non mi va”
Sethu – “Cause perse”
Will – “Stupido”
Olly – “Polvere”