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Chissà, forse un giorno ricorderemo questi anni come quelli delle aste: tutto finisce all’incanto, forse perché il tempo trasforma tutto in leggenda e leggende costano, si sa.

All’appello, dopo aver dato fondo ai ricordi, gli effetti personali e gli armadi di star assolute come Freddie Mercury ed Amy Winehouse, per citare due delle aste recenti di maggior successo, mancava in effetti uno dei pezzi più iconici, legato ad un film assolutamente leggendario: “La Febbre del Sabato Sera”.

Per essere ancora più precisi, ad andare all’incanto è la mitica pista da ballo cosparsa di luci della discoteca “2001 Odissey” di Brooklyn, su cui John Travolta, nei panni di Tony Manero, si esibisce nei fine settimana facendo il vuoto intorno.

La pista fu realizzata dalla produzione appositamente per il film: costata 15mila dollari, era lunga inizialmente 24 metri e larga 16, divisa in 12 sezioni separate e decorata con 288 lampadine intermittenti che creavano gli effetti ottici multicolor. Ogni sezione contiene 24 lampadine azionate da un pannello di controllo luci CL-2400 di NESS incluso nel set.

Dopo anni trascorsi in un magazzino, nel 2001 venne riutilizzata per impreziosire un angolo dell’Odyssey Disco di Brooklyn, dove rimase fino a quando il club non chiuse i battenti per riciclarsi prima nello “Spectre”, un altro locale da ballo che ha resistito fino al 2005, per poi trasformarsi nel “Bamboo Garden”, un ristorante cinese.

La pista di Saturday Night Fever fu salvata da Vito Bruno, uno dei dipendenti del locale che decise di acquistarla e conservarla, sperando che un giorno potesse fruttargli un po’ di denaro. Fu utilizzata ancora una volta nel 2012 per girare “Saturday Night-Glee-ver”, un episodio della terza stagione della serie televisiva “Glee”. I pannelli, precisa la Juction’s, presentano segni di usura e del tempo.

Ma malgrado tutto, la leggendaria pista illuminata resta un’icona indelebile che dal 12 al 15 giugno sarà uno dei pezzi più attesi di “Hollywood Legends”, l’asta in programma alla “Julien’s Auction”, un’occasione unica per i collezionisti di memorabilia del cinema, dove non mancano oggetti, accessori e abiti di scena di tantissimi blockbuster di Hollywood. La pista su cui si ballava Tony Manero parte da una base d’asta di 50mila dollari, ma secondo le stime la cifra finale potrebbe oscillare fra i 200 e i 300mila dollari.

Saturday Night Fever, pellicola a basso costo realizzata nel 1977 per celebrare gli anni d’oro della Disco-music, oltre a dare notorietà mondiale a John Travolta, consacrò i “Bee Gees”, autori della colonna sonora, uno degli album più venduti della storia.

Per dare volto a Tony Manero, di giorno commesso in un negozio di vernici e di notte ballerino talentuoso, Travolta si è sottoposto a un rigoroso allenamento di danza lavorando a stretto contatto con il coreografo Lester Wilson, che lo ha aiutato a sviluppare i passi di danza fluidi ed energici che sono diventati sinonimo dell'era della discoteca.

La pellicola, diretta da John Badham, ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare perché non raccontava soltanto la storia di un gruppo di giovani nella Brooklyn più degradata, allora rifugio di italoamericani dal destino incerto, ma racchiudeva lo spirito che accompagnava la fine degli straordinari anni Settanta.