Secondo una ricerca realizzata alla fine dello scorso anno nel Regno Unito dal “Journal of Experimental Social Psicology”, il 94% delle persone si infastidiscono quando chi hanno di fronte a tavola inizia a controllare lo smartphone. Un’abitudine becera spesso spacciata con la necessità di dover essere rintracciabili ovunque per questioni di lavoro, che il più delle volte nasconde semplicemente uno dei più moderni gesti di maleducazione imperante. Avere lo smartphone sul tavolo, equivale a dire a chi abbiamo di fronte che la sua presenza non è così importante, anzi.
Eppure, è sufficiente guardarsi attorno in un ristorante o pizzeria qualsiasi per scoprire decine e decine di persone intente a scrollare i social, a fotografare il piatto o a controllare posta e messaggi, magari appoggiando lo smartphone sul tavolo, proprio accanto al tovagliolo.
Per il 30% degli utenti intervistati dal portale TheFork, si tratta di un’abitudine frequente, con la percentuale che sale quasi al 40% se si considera chi ammette di farlo praticamente sempre. Abitudini a cui la piattaforma di prenotazione online ha deciso di dare battaglia fissando a giovedì 22 febbraio lo “Sconnessi Day”, una curiosa giornata contro la nomofobia (No Mobile Phone Phobia) che promuove la disconnessione da Internet. Un’iniziativa nata come conseguenza di un sondaggio fra i propri utenti per indagare le abitudini di utilizzo dello smartphone a tavola e notando come questo comportamento sia largamente diffuso. Un’iniziativa simbolica per sensibilizzare le persone sull’importanza della convivialità durante i pasti.
Diversi i ristoranti (concentrati soprattutto fra Milano, Roma e Napoli) che in occasione dello Sconnessi Day inviteranno i propri clienti a riporre i telefoni all’interno di box dedicate per tutta la durata del pasto, così da godere della serata, del cibo e della compagnia senza alcuna distrazione.
Secondo i dati raccolti, più della metà degli intervistati (54%) dichiara di distrarsi con il proprio smartphone principalmente per telefonare (23%), controllare i social (17%) e chattare (14%). C’è anche chi, preso dagli impegni quotidiani, non riesce a staccare la spina e finisce per controllare le mail (6%). Resta inoltre ancora salda la tendenza di fotografare il cibo, pratica comune al 29% di coloro che hanno risposto, che non rinuncia poi a postarle online e condividerle. Il 40%degli utenti intervistati ammette di cadere in tentazione per abitudine, e il 18,4% riconosce di cedere immediatamente al vizio approfittando di un momento meno coinvolgente o di inattività a tavola.
Eppure, questa distrazione continua e piuttosto comune non è sempre ben vista. A fronte di un 24% che dichiara ormai di non farci nemmeno più caso se un commensale è più occupato a controllare il proprio telefono che a interagire con le persone presenti, c’è una grande maggioranza (70%) che non approva il comportamento: il 60% ammette di sentirsi infastidito e il 10 in imbarazzo.
Anche il gusto della convivialità e del cibo stesso vengono a meno quando si utilizza lo smartphone a tavola. Studi scientifici dimostrano che l’utilizzo del telefono durante i pasti è associato ad una diminuzione del piacere di consumare il pasto stesso e di trascorrere del tempo in compagnia, nonché ad una maggiore sensazione di noia, causata proprio dall’utilizzo del device.
Dal sondaggio emerge però anche una forte volontà di cambiamento: più della metà (55%) afferma di voler ridurre di molto questa abitudine (33%), se non eliminarla completamente (22%).