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Dopo aver stravolto per sempre il mondo dello shopping online, il colosso Amazon è pronto per mutare anche l’universo parallelo dei corrieri. Il nuovo orizzonte, svelato nel corso del “Delivering th Future”, l’evento ospitato presso il mega centro di distribuzione “DUR3” di Milpitas, nella Silicon Valley, ha avuto come momento clou i nuovissimi “smart glasses”, degli occhiali pensati e realizzati per facilitare e sveltire ancora di più la consegna da parte dei corrieri.

Gli occhiali smart non sono una novità assoluta, anzi, da anni la Silicon Valley e l’industria dell’occhialeria sperimenta sistemi simili, ma lo sono in senso assoluto per il mondo del delivery, dettaglio su cui il colosso di Seattle ha investito parecchio in robotica, automazione e intelligenza artificiale.

Non a caso, secondo gli analisti di “Barclays”, il mercato è ormai maturo a sufficienza per prevedere 60 milioni di occhiali smart venduti entro il 2035, con un valore potenziale che entro il 2030 potrebbe aggirarsi sui 16 miliardi di dollari.

Gli occhiali smart di Amazon, che ricordano i film di fantascienza in cui i cyborg ricevono messaggi, indicazioni e una sequenza di possibili reazioni e risposte, in questo caso mescolano l’AI, la computer vision e telecamere integrate che, come un head-up display di stampo automobilistico, inviano sulla lente alcuni dati in grado di facilitare il lavoro dei corrieri, ovviamente visibili solo a chi li indossa.

Le indicazioni vanno dalla navigazione satellitare con indicazione di ingorghi e rallentamenti, ma anche info pratiche sui pacchi, indicano con precisione all’interno del furgone quali sono quelli da consegnare una volta raggiunto l’indirizzo.

Il sistema, spiegano da Amazon, oltre a supportare eventuali lenti correttive e fotocromatiche, è dotato di un’unità di controllo e una batteria ricaricabile, è stato sviluppato partendo dalle indicazioni degli stessi corrieri che lavorano per Amazon come “Delivery Service Partners”, e dopo numerosi test il risparmio in termini di tempo si aggira sui 30 minuti per ogni percorso di consegna, riducendo del 67% anche lo sforzo fisico e mentale degli stessi corrieri.

“Gli autisti non devono più guardare il telefono mentre camminano, permettendo loro di tenere gli occhi alzati ed essere consapevoli dell’ambiente circostante, muovendosi in modo naturale e a mani libere – ha commentato Beryl Tomay, vice presidente Transportation di Amazon - pensate a questi occhiali come a un compagno fidato che lavora in modo affidabile in background per supportare ogni fase del viaggio del corriere, dal furgone alla porta del cliente, durante tutta la giornata”.

Gli smart glasses vanno collegati ad uno speciale giubbotto equipaggiato con un tasto di emergenza e un pulsante che attiva o disattiva le videocamere per garantire la privacy dei clienti.

Conclusa la prima fase di test, il sistema sarà in prima battuta proposto su base volontaria ai corrieri a partire dal prossimo anno, anche se l’obiettivo del colosso della consegna è arrivare alla copertura globale.

E non basta ancora, perché nel corso dello stesso evento Amazon ha anche presentato due nuove tecnologie: la “Blue Jay” e “Project Eluna”. Il primo è un cervello elettronico in grado di controllare in contemporanea il lavoro di più bracci robotici, mentre il secondo è un sistema basato sull’AI che prevede intoppi e situazioni suggerendo agli operatori umani come superarli prima ancora che si verifichino.

A quanti la accusano di sostituire sempre più le macchine ai lavoratori umani, come denunciato di recente da un’inchiesta del “New York Times”, Amazon risponde che l’obiettivo non è quello, ma riuscire a creare una vera simbiosi tra uomo e macchina, e soprattutto rendere ancora più veloce il famigerato “ultimo miglio” delle consegne.