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Secondo il “Gun Violence Archive”, Il 6 marzo scorso gli Stati Uniti hanno superato la soglia psicologica delle 100 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno. Significa 7.537 morti ammazzati e la concreta possibilità di superare i dati del 2021, fino ad oggi l’anno peggiore del decennio, chiuso con l’impressionante cifra di 690 sparatorie in 44 Stati.

Un’ondata di violenza quotidiana che non accenna a diminuire e contro cui c’è poco da fare, vista l’enorme potenza economica della lobby delle armi, che ad ogni nuova tornata elettorale mette radici sempre più profonde a Washington a suon di finanziamenti miliardari.

Fra gli sforzi per limitare una mattanza che non conosce più limiti, e coinvolge chiunque e a qualunque età, a volte colpevole soltanto di aver sbagliato campanello o confuso la propria vettura con quella di qualcun altro, sta facendo discutere l’idea della “Biofire Tech”, un’azienda di Broonfeld, nel Colorado, che ha messo a punto un prototipo di pistola con sistema di riconoscimento facciale e impronta digitale. Un po’ sul principio degli smartphone, anche l’arma si attiva soltanto quando riconosce il visto e l’impronta registrate in precedenza, diventando inutilizzabile a chiunque altro. Un modo per scongiurare incidenti domestici, anche quelli assai comuni, e più che altro inservibile in caso di furto, soprattutto in quegli stati dove non è richiesto neanche il porto d’armi e la legge non permette controlli sui precedenti penali e lo stato di salute psicofisico di chi le acquista.

Ma l’idea dell’arma intelligente, ovvio, ha già fatto storcere il naso agli americani che invece considerano l’arma da fuoco un diritto sancito dalla costituzione, che hanno fatto notare quanto pericoloso passa diventare non poter contare su un’arma in un momento di necessità estrema.

Si tratta di uno dei primi esempi di “smart gun”, armi da fuoco intelligenti in grado di limitare l’uso improprio. Che a dire il vero non sono una novità: incoraggiate già anni fa dall’ex presidente Obama, negli anni Novanta avevano fatto la loro comparsa senza però fare breccia su mercati. Vero è anche che da allora la violenza sulle strade americane è cresciuta a dismisura, e ad ogni nuovo morto ammazzato la percentuale di americani che vorrebbe limitazioni cresce sempre di più.

Al momento, riporta l’agenzia “Reuters”, la smart gun della Biorie Tech ha fallito ben due test in cui dopo essersi correttamente attivata nelle mani dell’utente registrato, ha continuato allegramente a sparare anche passando in quelle di uno che non lo era affatto. L’azienda, per voce del fondatore Kai Kloepfer, ha dichiarato poche ore dopo di aver effettuato nuovi test attribuendo l’errore di funzionamento del sofware alla meccanica obsoleta dell’arma. Speriamo abbia ragione lui.