La media statistica è un calcolo secondo cui, ad esempio, gli europei consumano 64 kg di pane all’anno pro capite. Ma questo, significa che per qualcuno che ingolla prodotti da forno come non ci fosse un domani, altri si concedono ogni tanto un panino di pochi grammi.

Allo stesso modo, secondo una recentissima ricerca, gli italiani in media pronunciano 9 parolacce al giorno. Ancora una volta, per qualcuno che “sporcona” a destra e a manca, altri si trattengono limitandosi – quando serve – a pensarle e basta. Il report, realizzato prendendo a campione 1.500 italiani residenti in 19 città diverse, vede un netto predominio del nord, a ha considerato soltanto le parolacce più diffuse, ma non le bestemmie.

Più nel dettaglio, la classifica rivista geograficamente consacra Venezia e i suoi abitanti, i più avvezzi a concedersi 19 parolacce al dì. Un vantaggio di appena due imprecazioni da Brescia e Padova, ferme a 17. Al terzo posto irrompe Messina, con 12 al dì, seguita da Milano con 11 e ancora tallonata da Firenze e Torino che non vanno oltre le 9. Scivolando verso il basso, che poi sarebbe al contrario se si considerasse l’educazione, Modena si ferma a 7, ad una sola parolaccia da Catania, Bologna, Bari, Parma, Verona e Napoli. A chiudere Taranto, con 5 parolacce appena per abitante.

Curioso è invece scoprire verso chi è pronunciata la parolaccia: il 21% contro se stesso, mentre il 17% ammette che si tratta ormai di un intercalare e l’11 ammette di inviarle in direzione del partner. Decisamente meno verso gli sconosciuti (9%), i familiari (8%) e i genitori 5%).

Quasi inutile, per finire, specificare che sono gli uomini i campioni italiani della parolaccia assortita, con 11,6 volte al giorno contro il 6,3 delle loro compagne. Ad abusarne, ma anche questo è un dato quasi inutile – basta fare un giro per strada – la fascia di età più avvezza è quella fra 16 e 24 anni. Cala all’8,6 fra 35 e 44 e si smorza decisamente a 3,9 parolacce al giorno fra chi ha superato i 55 anni. E forse la fantasia.