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Già di suo, il “Soneva Fushi” è un sogno ad occhi aperti. Un resort su un’isola privata delle Maldive, all’interno dell’Atollo Baa, a sua volta incluso in una riserva Biosfera protetta dall’Unesco. Il concetto di paradiso sulla Terra, in poche parole.

Disseminate lungo l’atollo, una serie di ville protette dalla vegetazione con accesso diretto sulla spiaggia, giardino privato, piscine e docce all’aperto compongono il resort studiato per essere a basso impatto ambientale.

Ma se ancora non bastasse, il Soneva Fushi è la prima struttura turistica al mondo a poter vantare il titolo di “mosquito free”: niente zanzare, per dirla nell’idioma più familiare a noi.

Gli insetti molesti da quelle parti erano un problema, quando alle prime luci della sera calavano dal verde della vegetazione per la cena, in cerca del sangue di europei pallidi in vacanza, portando anche in dono rischi come malaria, dengue e zika, souvenir poco simpatici per la salute.

Le lamentele dei turisti arrivavano a mazzi, rischiando addirittura di guastare la vacanza in un luogo benedetto da tutti i dei dell’Olimpo in fila indiana. Ma dalla direzione non potevano che allargare le braccia: contro le zanzare possiamo fare davvero poco.

In realtà, in silenzio l’organizzazione lavorava alacremente per risolvere la faccenda, prima che il passaparola sul problema del resort toccasse il punto del non ritorno. In particolare, la Soneva ha chiesto e ottenuto la collaborazione della “Biogents”, una società tedesca specializzata nelle trappole per zanzare che per debellare quelle maldiviane ha sviluppato una variante rispettosa dell’ambiente che addirittura aiuta flora e fauna del posto.

Fino ad allora, le trappole chimiche e i metodi più usati dalle strutture turistiche, come la “nebulizzazione a caldo”, si erano dimostrate poco efficaci perché studiate per colpire le zanzare adulte e non le uova, e in più perfino rischiose per gli ospiti, investiti all’improvviso da nuvole di insetticidi.

La collaborazione ha permesso alla Biogents di creare due tipi di trappole: il “BG-Gat”, pensata in modo specifico per le zanzare tigre in cerca di un punto dove deporre le uova, e il “BG-Mosquitaire CO2”, che attira e poi elimina la zanzara affamata simulando l’odore del sudore emanato dall’epidermide umana.

I test, con 400 dispositivi disseminati lungo tutto l’atollo e l’aggiunta di una task force costantemente a caccia di luoghi umidi dove le zanzare depositano le uova, ha dato i risultati che il resort cercava da anni: solo nel primo anno, il 98% delle zanzare erano sparite.

Ma in più, con la soppressione dei composti chimici utilizzati fino all’avvento delle nuove soluzioni, altri insetti non molesti, così come farfalle e uccelli, sono tornati in massa, mentre fiori e piante sono più rigogliosi di prima. E nessuno si gratta, o almeno non in pubblico.