Galleria fotografica

C’è una data segnata a fuoco nella storia dell’umanità: 20 luglio 1969. Quel giorno, Neil Armstrong e Buzz Aldrin sbarcano sulla Luna lasciando il pianeta Terra a bocca aperta. Le immagini un po’ incerte dell’epoca, mostrano i due astronauti mentre si muovono goffamente sulla superfice lunare chiusi nelle tute spaziali che ne limitano fortemente i movimenti. Da allora la corsa allo spazio si è arricchita di altri capitoli e nuovi traguardi dell’esplorazione, correndo parallelamente alla tecnologia che ha continuato in modo incessante a migliorare e rendere sempre più efficiente lo speciale abbigliamento che i cosmonauti devono indossare per proteggersi da radiazioni cosmiche, pressione atmosferica e sbalzi di temperatura.

La Luna, che sembrava dimenticata da missioni spaziali ormai capaci di spingersi molto più in là, è tornata al centro degli interessi della Nasa, che a più di 60 anni dalla leggendaria passeggiata di Armstrong e Aldrin, ha varato la missione “Artemis III” che nel 2025 prevede il ritorno degli astronauti sulla Luna, per completare quella che per quanto epica è considerata un’esplorazione soltanto parziale.

Nella rotta di avvicinamento al lancio, l’ente spaziale americano ha chiesto alla “Axiom Space”, un’azienda aerospaziale di Houston specializzata nelle missioni commerciali, di creare la nuova tuta che accompagnerà il ritorno gli astronauti sul suolo lunare. E nelle scorse ore, nel corso del “Moon 2 Mars Festival” ospitato allo “Space Center” di Houston, la Axiom ha ufficialmente presentato le prime immagini della “AxEMU” (Axiom Extravehicular Mobility Unit), prototipo delle tute spaziali che saranno consegnate alla Nasa entro la fine della prossima estate.

La tuta fornirà agli astronauti capacità avanzate per l’esplorazione dello spazio: “Abbiamo fatto tesoro di anni di missioni spaziali della NASA e utilizzato questo bagaglio immenso di esperienze per realizzare una tuta spaziale per la Luna e per i nostri futuri clienti”, ha dichiarato Mark Greeley, responsabile del programma Extravehicular Activity (EVA).

Poiché una tuta spaziale indossata sulla Luna dev’essere bianca per riflettere il calore e proteggere gli astronauti dalle temperature estreme, il colore delle tute nelle immagini in anteprima è stato cambiato a scopo espositivo con un rivestimento nero e dettagli arancione e azzurro. La curiosità è che per realizzare il design dell’equipaggiamento, la Axiom ha chiesto la collaborazione di Esther Marquis, costumista della serie “For All Mankind”, che racconta come sarebbe cambiata la storia se i russi fossero sbarcati sulla Luna prima degli americani.

Ma per la prima volta nella storia, la tuta è stata studiata per adattarsi sia ad un corpo maschile che femminile, visto che con la Artemis, la NASA ha già annunciato di voler portare sulla Luna la prima donna e la prima persona di colore, aprendo la strada a una presenza sostenibile a lungo termine e fungendo da apripista per le future missioni su Marte.