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Come insegna “Cast Away”, il film del 2000 interpretato da Tom Hanks e diretto da Robert Zemeckis, un pallone non sarà per sempre, ma in certe occasioni può anche salvarti la vita. Nel film, il dirigente della “FedEx” Chuck Noland si salva da un incidente aereo ma è costretto a sopravvivere per anni su un’isola deserta nel mezzo del Pacifico. L’unica compagnia è “Wilson”, un pallone sopravvissuto allo schianto che diventa l’unico appiglio alla solitudine.

La più recente novità della “Wilson Sporting Goods Co.”, non ha la pretesa di salvare la vita di nessuno, ma si tiene stretta l’ambizione di cambiare per sempre le regole di uno sport seguitissimo come il basket, di cui il colosso degli articoli sportivi con sede a Chicago è fornitore ufficiale dei palloni utilizzati nel campionato “NBA”.

La novità si chiama “Wilson Airless”, ed è il primo pallone da basket senza aria all’interno, interamente stampato in 3D con resina in polvere e costellato da centinaia di fori esagonali che lo rendono cavo. Al momento è ancora un prototipo, ma a testarlo durante lo “Slam Dunk Contest” ci ha pensato KJ Martin, stella degli “Houston Rockets”, confermando ciò di cui alla Wilson erano sicuri: la differenza con un normale pallone da basket non si avverte. Il rimbalzo, il peso e le dimensioni sono identiche, ma in più non ha alcun bisogno di essere gonfiato. L’obiettivo è quello di creare articoli e attrezzature sportive sempre più sostenibili, ma fino alla completa e approfondita fase di test, i pallone del circuito NBA continueranno ad essere le tradizionali sfere in pelle a otto pannelli.

“C’è ancora del lavoro da fare prima che l’Airless sia pronto per i campi di tutto il mondo, ma siamo entusiasti delle possibilità che questo pallone offre non solo per il basket ma per molti altri sport”.