Nel 1991, anno di nascita del “World Wide Web”, nessuno immaginava che le vite di tutti gli abitanti del pianeta sarebbero cambiate così in fretta e in modo così radicale.
La rete, diventata necessaria come l’aria, ha senza dubbio semplificato l’esistenza di tutti, ma con uno scollamento dalla realtà in favore di quella virtuale diventato un costo che l’umanità continua a pagare di giorno in giorno.
Eppure Elon Musk, folle & geniale imprenditore che non sembra conoscere alcun confine, ha pensato fosse una saggia idea portare internet ad alcune tra le più remote tribù dell’Amazzonia. Popoli che vivono da millenni al riparo dalle brutture del mondo, e per sopravvivere conservano le stesse abitudini dei loro avi: la caccia per procurarsi il cibo, il ciclo delle stagioni per coltivare la terra, i loro dei da ringraziare ogni sera quando cala il sole e una capanna di rami e foglie per ripararsi.
Grazie a “Starlink”, la costellazione di satelliti tutt’ora in costruzione che promette di dare l’accesso a internet in banda larga all’intero pianeta, e dopo aver piazzato una ventina di antenne, Elon ha voluto dimostrarne l’efficacia portando il web al popolo “Marubo”, gruppo etnico brasiliano che tenta di sopravvivere nelle foreste dell’Amazonas, fra bracconieri, cacciatori, tagliatori di alberi e cercatori d’oro. Secondo le stime, oggi restano poco più di 1000 abitanti di uno dei 116 popoli “isolati” che hanno scelto di rifiutare qualsiasi contatto con l’esterno.
E l’impatto con la rete, raccontato da una lunga inchiesta del “New York Times”, per i Marubo è stato devastante. Dopo aver scoperto la possibilità delle chat video che permettevano di comunicare con parenti lontani o di allertare i soccorsi in tempo reale, la situazione è cambiata radicalmente, trasformando gli abitanti di un villaggio sperduto nell’ennesimo avamposto macinato dall’alienazione tecnologica. I giovani, i più colpiti, si sono trasformati lentamente in una copia conforme degli adolescenti di tutto il mondo, perennemente incollati davanti ad uno schermo, scoprendo un universo parallelo al loro che non ha confini e ha sdoganato da tempo sesso, nudità, fake news e violenze. Peccato, come ha aggiunto un’anziana del villaggio, che “Da queste parti se non cacci, non peschi e non semini, muori di fame”.
Ma il peggio è che ormai, tornare indietro non sarebbe più possibile: “Lasciateci internet, o scoppia una rivolta”.