Taylor A. Humphrey si definisce poetessa, scrittrice, narratrice ma soprattutto una vera sognatrice, anche se il suo vero talento viene fuori quando gli occhi li tiene ben aperti. Ex studentessa di marketing, branding e social, dopo aver mandato a memoria nozioni e regole, ha imparato ad applicare tutto al marchio più potente che le sia mai capitato di conoscere: sé stessa.
Trentatreenne newyorkese trasferita in California, Taylor è la titolare di “What’s in a Baby Name”, una società fondata nel 2015 specializzata nel risolvere il dubbio amletico di ogni coppia che sta per passare al ruolo di genitore: come lo chiamiamo?
Il problema, in effetti, è serio e spesso coinvolge tutta la famiglia, non solo i futuri genitori, sfociando a volte in offese, faide e litigi se nella rosa dei nomi possibili non compaiono almeno quello del nonno o della nonna. O peggio ancora, se papà e mamma sono indecisi fra Ironman, Wolverine o peggio ancora Belen, Rhianna, Summer, Aquaman o Thor. Nomi che vanno bene se vivi a Los Angeles, frequenti i party più esclusivi e i tuoi genitori sono artisti, quindi bislacchi per definizione, ma che in Italia costringono un bimbo ad una vita fatta di ironie e prese in giro.
Furbamente, a miss Taylor Humphrey è venuto in mente di insinuarsi in una piccola crepa del dubbio, trovando il modo di ritagliare per sé stessa uno spazio che non esisteva fino a scoprire che l’idea, accidenti, è utile per pagare il mutuo, le bollette e gli involtini primavera.
In pratica la signorina Taylor, per una cifra che va da un minimo di 350 dollari (se si accetta di condividere sui social l’esperienza) ad un massimo di 30mila euro circa, è disposta ad ascoltare mamma e papà appuntandosi la loro storia familiare, le passioni, i desideri, i valori e le inclinazioni di entrambi per poi sfornare un nome che magicamente racchiuda tutto in un colpo solo. Il preventivo dipende anche dal numero di opzioni: si parte da un paio di nomi per arrivare a liste lunghe quanto un vecchio elenco telefonico.
“Dopo una breve consultazione e un questionario online – si legge sul sito dell’azienda - riceverete la vostra lista di nomi per bambini personalizzata e pronta per Instagram. Il questionario ha due funzioni: 1) è un modo divertente per fare un brainstorming su gusti e preferenze, e potrebbe potenzialmente dare qualche ispirazione; 2) è un ottimo modo per me di valutare voi e la vostra famiglia in modo da potervi suggerire nomi che raccontino l’essenza e riflettano chi sarà il vostro bambino nella vita”.
Taylor definisce la sua società una “boutique di consulenza” i cui servizi sono già stati richiesti da celebrità come attori, politici, influencer e atleti (di cui anche se esperta di nomi non rivela il nome) che nel nascituro/a volevano il riassunto della loro storia d’amore. E lei, per ogni cliente famoso o meno, ha sempre sfoderato un elenco di nomi fra cui scegliere, e pare anche in modo così efficace da essere sempre più richiesta fra la gente che conta. Oltre all’elenco dei nomi, il servizio comprende un libro di fiabe che racconta la storia di quello scelto e un video di consigli ai neo-genitori.
“Scegliere un nome per il proprio bambino è una decisione creativa che ha implicazioni per tutta la vita, e a volte si hanno difficoltà a individuare quello più perfetto. Il processo consiste nel selezionare un nome che rifletta la pienezza di ciò che il bimbo sarà: attraverso un approccio riflessivo e meditativo, siamo in grado di riportare la gioia nel problema della scelta. Oggi l’unicità è fondamentale: i nomi sono destino, identità, marchio, la prima impressione che la gente ha di noi”, assicura Taylor.
A proposito, lei non ha figli, ma sul telefono si è appuntata una lista di 163 nomi per il bimbo che avrà un giorno. Forse.